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Istat: a luglio tasso disoccupazione scende all'11,4%

31 agosto 2016 | 10.26
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Arrivano i primi dati 'post-vacanze' sul lavoro e si scatena la polemica politica. Infatti l'Istat ha comunicato la stima provvisoria di luglio sui disoccupati che evidenzia un calo dell’1,3% ( pari a una diminuzione di 39 mila unità), un dato che giunge dopo l’aumento registrato a giugno (+1,3%). Il calo, segnala l'istituto di statistica, interessa sia gli uomini (-1,4%) sia le donne (-1,2%) e tutte le classi di età eccetto i 15-24enni (+23 mila) e i 25-34enni (+38 mila).

DISOCCUPAZIONE - Grazie a questa riduzione il tasso di disoccupazione scende complessivamente all’11,4%, con un calo di 0,1 punti percentuali su giugno. Fra le cifre fornite dall'istituto di statistica spicca comunque il calo su base mensile della stima degli occupati scesa dello 0,3% (pari a -63 mila unità), interrompendo la tendenza positiva registrata nei quattro mesi precedenti (+0,4% a marzo, +0,5% ad aprile, +0,2% a maggio e giugno).

Il calo è attribuibile sia agli uomini sia in misura maggiore alle donne e riguarda gli indipendenti (-68 mila), mentre restano sostanzialmente invariati i dipendenti. Il tasso di occupazione, pari al 57,3%, diminuisce di 0,1 punti percentuali sul mese precedente, continua l'Istat.

Comunque, spiega l'Istat, sul trimestre maggio-luglio 2016 il panorama si inverte con un consistente aumento degli occupati (+0,7%, pari a 157 mila unità) rispetto al trimestre precedente, con segnali di crescita diffusi sia per genere sia per posizione professionale e carattere dell’occupazione.

Va ancora meglio nel confronto su base annua. Infatti, rispetto allo stesso mese del 2015 si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2%, pari a +266 mila), con un incremento attribuibile soprattutto ai dipendenti (+1,7%, pari a +285 mila unità) che si concentra soprattutto tra gli over 50 (+402 mila). Nello stesso periodo calano sia i disoccupati (-1,5%, pari a -44 mila) sia gli inattivi (-2,9%, pari a -407 mila).

I dati Istat mostrano poi anche un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cresciuti di 53 mila unità (+0,4%), dopo il calo registrato nei quattro mesi precedenti. Il tasso di inattività risulta così pari al 35,2% (+0,2 punti percentuali).

Commentando le cifre dell'Istat, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti segnala come "il mercato del lavoro registra, a luglio, un calo, determinato essenzialmente dalla diminuzione dei lavoratori indipendenti, che erano invece aumentati nel mese precedente" ed evidenzia come "resta stabile il dato relativo al lavoro dipendente". "Dall’insediamento del governo Renzi, gli occupati sono 585mila in più: erano 22milioni e 180mila, oggi sono 22milioni e 765mila", conclude Poletti, ribadendo che "per consolidare e migliorare i risultati occorre confermare la scelta di politiche espansive che sostengano consumi e investimenti".

Di tutt'altro tenore le valutazioni di Stefano Fassina di Sinistra Italiana. Per l'ex viceministro all'Economia "i dati Istat confermano il fallimento del cosiddetto Jobs Act e del pacchetto di decontribuzione previdenziale di circa 15 miliardi nel triennio voluto dal governo Renzi". Infatti, spiega, l'aumento registrato fra gli occupati a tempo indeterminato "riguarda soltanto la fascia di età superiore ai 50 anni ed è dovuto al brutale innalzamento dei requisiti per il pensionamento determinato dalla Legge Fornero".

E dal fronte sindacale arriva il commento del segretario confederale Uil, Guglielmo Loy che vede "pochi segnali di ripresa" per l'occupazione, visto che "le persone che lavorano restano più o meno le stesse".

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