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Descalzi: "Mai lasceremmo l'Africa, ci ha dato moltissimo e ha fatto crescere l'Eni"

02 settembre 2016 | 10.02
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Nella foto Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Nella foto Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Non possono esserci strategie nazionali energetiche in Europa perché nessun paese ha una sua autosufficienza. Bisogna puntare su strategie comuni per garantirsi una reale sicurezza dal punto di vista degli approvvigionamenti". E' quanto sostiene Claudio Descalzi, ad di Eni, in una lunga intervista al 'Sole24ore' oggi in edicola.

"E questa sicurezza - aggiunge - viene dalla diversificazione e dalla giusta scelta del mix energetico, che per noi è rappresentato da gas e rinnovabili, visto che, come Europa, abbiamo accettato e sposato le tesi di Kyoto e per primi abbiamo recepito, rilanciandolo in termini di obiettivi, il risultato dell’ultima conferenza internazionale sul clima di Parigi".

Proprio per questo, ricorda Descalzi, Eni e governo italiano hanno detto "chiaramente che l’Africa deve essere un compagno, un partner per lo sviluppo energetico di quel continente, nonché per sostenere la sicurezza e la diversificazione dell’Europa. Ma queste strade devono essere imboccate con decisione, bisogna essere uniti perché parliamo dell’interesse comune e del futuro di chi verrà dopo di noi.

"Dunque - aggiunge - qualsiasi strategia deve aumentare i punti di diversificazione e orientarsi su un mix energetico corretto. Non farlo ci rende deboli e indebolisce anche chi, come l’Africa, ha l’energia ma non riesce a svilupparla. Chi non ha energia e non dispone di infrastrutture, non può permettersi di chiudersi, sarebbe come chiudere un magazzino vuoto. Tutti pensano che siamo ricchi, ma l’Europa è povera dal punto di vista energetico e questo problema va affrontato in modo approfondito, avendo una visione comune e spazzando via interessi ed egoismi locali", conclude Descalzi sull'argomento.

Insomma, è necessario rendere l'Africa più forte perché "un'Africa più forte è nell'interesse di tutti". Quanto alla Libia, "è un territorio molto complicato ma, come altri Stati, penso all’Egitto, all’Algeria, al Congo, alla Nigeria, all’Angola, ci ha dato moltissimo. Mai e poi mai, dunque, lasceremmo e non sosteremmo paesi che hanno fatto crescere l’Eni e l’Italia e ci hanno aiutato moltissimo. Sono parte della nostra cultura - aggiunge Descalzi - e della nostra storia, dobbiamo rimanere per semplificare e per aiutarli, sono paesi che ci hanno dato troppo per poter essere abbandonati e usati come un taxi o un autobus".

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