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Dinosauri e draghi rinascono con un clic su Google Arts & Culture

13 settembre 2016 | 12.41
LETTURA: 5 minuti

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Milioni di anni fa, i dinosauri "dominavano incontrastati sulla Terra" e i draghi marini "non erano solo delle creazioni holliwoodiane, ma predatori temuti" in tutti gli oceani. Questo mondo "è scomparso molto tempo fa, ma continua a esercitare il suo fascino su chi cerca di comprendere le origini della vita sul nostro pianeta" per questo, "a partire da oggi, chiunque, in ogni parte del mondo, può esplorare tutto questo su Google Arts & Culture". Ad annunciarlo è Luisella Mazza, Head of Country Operations, Google Cultural Institute.

"Abbiamo lavorato insieme ad oltre 50 tra le più importanti istituzioni nel campo della storia naturale in tutto il mondo -spiega Mazza- per riportare in vita online questo mondo perduto. Oltre 150 storie interattive realizzate da esperti, 300mila nuove foto e video e oltre 30 tour virtuali vi aspettano. Con pochi clic, potrete incontrare faccia a faccia un gigante di 180 milioni di anni fa: la realtà virtuale permette al drago marino del Giurassico di tornare in vita. Scoperto nel Dorset in Gran Bretagna e attualmente esposto al Museo di Storia naturale di Londra, il Rhomaleosaurus - questo il suo nome completo - potrà ora essere visto in modalità VR a 360gradi".

Google ha usato "la realtà virtuale anche per riportare in vita il Giraffatitan del Museo di storia naturale di Berlino. Con i suoi 13 metri, si tratta di uno dei dinosauri più alti che siano mai esistiti. La sua altezza è il doppio di quella delle giraffe di oggi: potrebbe con facilità affacciarsi a una finestra del quarto piano. Per rendere l’idea di come fossero queste straordinarie creature -sottolinea ancora l'esperta di Google- abbiamo lavorato a fianco di ecologi, paleontologi e biologi, ne abbiamo ricostruito la struttura con gli scheletri a nostra disposizione e carne e pelle virtuali".

Un team di scienziati, riferisce Mazza, "ha verificato tutti i particolari riprodotti con la massima fedeltà: dalle dimensioni dell'occhio alla posizione del muso e alla curvatura del collo, passando per l'aspetto della pelle e delle sue grinze. Google Cardboard è lo strumento ideale per vivere appieno l'esperienza di guardare negli occhi uno di questi enormi animali". Non solo. In aggiunta alle esperienze in realtà virtuale, questa nuova mostra di storia naturale voluta da Google consente di tornare indietro di 4,6 miliardi di anni con l'aiuto del Museo di storia naturale di Londra. "Esplorate la storia della vita, dalle origini del sistema solare all'ascesa e alla caduta dei mondi preistorici, fino ad arrivare a oggi. Esplorate la diversità della natura, dal pesce leone alla Ornithoptera paradisea, e scoprite di più sugli uccelli con l'arte del flirt" afferma Mazza.

La nuova iniziativa di Google Arts & Culture consente di ammirare le 3.000 specie in mostra in un unico espositore gigante o scoprite come sarebbero potuti essere dei nostri antenati, scoprire la mascella di bradipo gigante che ha portato Darwin a formulare la sua rivoluzionaria teoria della selezione naturale. Gli appassionati, inoltre, potranno camminare con Street View all’interno del Muse di Trento o dell’Accademia dei Fiosiocritici di Siena, esplorate oltre 30 musei di storia naturale dall'Australia alla Russia e immergetevi con le tartarughe in Brasile. "Seguite Vsauce2 su YouTube per scoprire la storia di Martha, l'ultimo piccione migratore" aggiunge Mazza.

In Italia, sarà possibile visitare le collezioni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata, l’Accademia dei Fisiocritici di Siena, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il Muse-Museo delle Scienze di Trento, i Musei Civici di Reggio Emilia e il Museo di Storia Naturale di Venezia. "La nuova mostra online apre oggi gratuitamente all'indirizzo g.co/naturalhistory ed è disponibile anche tramite l'app per dispositivi mobili Google Arts & Culture per iOS e Android" annuncia ancora la responsabile italiana delle attività di Google Cultural Institute.

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