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Bruegel: "Manovra non sia ostaggio referendum, riforme o Italia in vicolo cieco"

14 settembre 2016 | 17.05
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Bruegel:

"La flessibilità da sola non funziona". Per ottenere risultati "va affiancata con nuove riforme": liberalizzazioni e interventi sul settore bancario in primis. Così all'Adnkronos Silvia Merler, economista del think tank Bruegel, sulle scelte di politica economica del governo nella prossima legge di Bilancio che sarà presentata a metà ottobre in un contesto di revisione al ribasso delle stime di crescita.

Ma sulla manovra pesa anche il referendum che dovrebbe tenersi qualche settimana dopo. "Serve coraggio" da parte del governo, "il referendum non deve essere una spada di Damocle sulla legge di bilancio, non deve condizionare le scelte di politica economica", sottolinea l'analista.

"Il grosso problema dell'Italia è che la flessibilità è già stata richiesta e ottenuta e non ha dato i risultati attesi", sottolinea l'analista, osservando che nonostante l'ampio margine sul deficit ottenuto dall'Ue per il 2016, "gli interventi fatti dall'Italia non hanno innescato l'atteso rilancio della domanda e né una ripresa del pil e se hai chiesto flessibilità per rilanciare la domanda e la domanda non riparte allora c'è qualcosa che non va".

Ma una strada per uscire da questa spirale bassi consumi, bassa crescita-bassi investimenti c'è. "Io non credo che chiedere ancora flessibilità sia sbagliato ma da sola non basta, va accompagnata con riforme inderogabili". Quindi per il 2017 l'Italia deve mettere sul piatto "impegni seri" per nuove riforme non solo per convincere Bruxelles ma sopratutto per non vanificare gli sforzi se dovesse ottenere altra flessibilità. I settori di intervento in un paese alle prese con scarsa produttività e crescita che non decolla sono innanzitutto due: concorrenza e mercato del credito. "Bisogna procedere con efficaci liberalizzazioni e una riforma finanziaria", afferma. In particolare "nel settore bancario qualcosa è stato fatto ma non è abbastanza, servono interventi più incisivi per smaltire gli npl e interventi per superare la frammentazione di un settore che ha troppe banche e troppe filiali, con relative ripercussioni sui costi". Solo così, conclude, il paese potrà uscire da quello che "sembra un vicolo cieco".

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