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Parli al telefono mentre guidi? Rischi il sequestro del cellulare

04 ottobre 2016 | 11.03
LETTURA: 3 minuti

Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

L'uso del telefonino mentre si guida può mettere in pericolo la propria e l'altrui incolumità, si sa, oltre al fatto che si rischia di essere multato - si legge su studiocataldi.it - perché si sta violando il Codice della Strada. Ma non è tutto, perché ora come ora potrebbe scattare anche il sequestro dello smatphone.

L'Istat ha stimato che tra i comportamenti errati più frequenti e sanzionati vi è proprio l'uso del cellulare alla guida, senza utilizzo di supporti come viva voce e auricolari bluetooth: questo provoca anche maggiormente distrazione e aumenta il rischio e la frequenza di incidenti stradali. Nel giro di un quinquennio si sono raggiunte le 5mila multe per uso pericoloso del telefonino alla guida. Secondo le rilevazioni di Polizia di Stato e Carabinieri, l'uso del cellulare mentre si guida nel 2015 ha causato 48.524 infrazioni al Codice della strada, il 20,9% in più rispetto all'anno precedente. Mentre gli incidenti mortali sono passati dai 1.587 del 2014 a 1.627 nel 2015, provocando 1.752 vittime.

Poiché il fenomeno è in rialzo e non accenna a diminuire, le forze dell'ordine hanno pensato di passare alle 'maniere forti', quale il sequestro del bene tecnologico utilizzato durante la marcia, misura già in atto in altri paesi europei come Svizzera e Germania.

Il primo caso di sequestro del cellulare per uso in auto in Italia si è verificato a Torino pochi giorni fa: la polizia, infatti, è in grado di verificare se al momento del sinistro il trasgressore fosse o meno coinvolto in attività che provocano distrazione alla guida. Il nucleo di investigazione scientifica della polizia municipale ha provveduto a ritirare e analizzare gli apparecchi tecnologici utilizzati dall'automobilista, al fine di verificare se l'uomo stesse utilizzando il telefono al momento dell'incidente.

Basta un'indagine forense degli apparecchi, infatti, a constatare se la persona alla guida fosse 'impegnata' a chattare, a parlare al telefono o a scambiarsi dati. Tuttavia, una simile indagine può realizzarsi solo in caso di reati, come omicidio stradale e lesioni. Per le forze dell'ordine, è importante analizzare l'ambiente tecnologico nel suo complesso: l'uso distorto della tecnologia che provoca vittime e incidenti, quindi, deve coinvolgere anche il navigatore satellitare, la radio, o qualunque apparecchio idoneo a rendere disattento non solo l'automobilista, ma anche il ciclista o chi cammina a piedi o in moto.

Il Codice della Strada (art. 173, secondo comma) prevede precisa: "È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia". È però consentito, prosegue la norma, l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani). Chiunque viola tale disposizione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 160 a euro 646. Inoltre, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.

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