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Draghi e Visco rassicurano i mercati, nessun intervento sul QE

07 ottobre 2016 | 17.56
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(foto Xinhua)
(foto Xinhua)

Due rassicurazioni forti dalla Bce nel giro di 24 ore per allontanare l'ipotesi che le iniezioni di liquidità effettuate sul mercato possano essere gradualmente ridotte (il cosiddetto 'tapering'). Il giorno dopo le indicazioni emerse dalle minute dell'ultima riunione del Consiglio direttivo, è toccato al presidente della Bce, Mario Draghi, parlando a Washington per gli incontri di Fmi e Banca Mondiale, di ribadire tempi e dimensioni della politica di Quantitative Easing.

"Abbiamo confermato la nostra forward guidance sugli acquisti di titoli e la nostra politica sui tassi, indicando che la Bce intende portare avanti gli interventi fino alla fine di marzo 2017 o oltre se necessario". Draghi ha ribadito una volta di più come alla Bce "se necessario, agiremo utilizzando tutti gli strumenti a disposizione nel quadro del nostro mandato". "La nostra politica monetaria molto accomodante - ha rivendicato il presidente della Bce - offre la spinta necessaria affinché si rafforzi la ripresa dell'Eurozona e l'inflazione ritorni gradualmente ai livelli considerati coerenti con il nostro obiettivo".

Alle rassicurazioni di Draghi fanno eco quelle del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, anche lui a Washington. "Non abbiamo mai discusso di un tapering ne' in maniera ufficiale ne' in maniera informale. Abbiamo chiarito che questo programma resterà in vigore fino a marzo 2017 e oltre" se necessario. Anzi, ricorda, "abbiamo detto che se necessario, aumenteremo" gli acquisti.

Sul fronte bancario Draghi ha evidenziato come "i tassi negativi hanno rafforzato la trasmissione del programma di acquisti e hanno contribuito a condizioni di finanziamento accomodanti" anche se - ha ammesso - "alcune banche sono state colpite in maniera più negativa di altre da questa misura". In ogni caso, ha aggiunto, "per le banche dell'Eurozona l'aggregato dei ricavi netti per interessi si è mostrato resiliente nel 2015". Quanto al primo trimestre 2016, ha osservato, "il calo dei ricavi lordi per interessi è stato in gran parte compensato da un calo dei costi di finanziamento e delle perdite".

Draghi non ha negato che "anche se il peso dei crediti non performanti (NPL) si è alleggerito rispetto ai picchi di fine 2013, il processo di riduzione delle sofferenze è molto graduale e continua a limitare la capacità delle banche di concedere nuovo credito". Di qui l'invito a "tutti i soggetti a intervenire con decisione per ridurre ulteriormente i livelli di NPL".

E siccome il discorso tocca molto da vicino i nostri istituti, Visco ha colto l'occasione per sottolineare come sia "sbagliato parlare delle banche italiane dicendo che tutte hanno problemi". "Un numero consistente di banche italiane sta facendo bene", rivendica il numero di Via Nazionale, aggiungendo che il problema dei crediti deteriorati "e' serio ma non deve essere sovrastimato". "C'è un numero di banche" che hanno problemi, quelle di cui "leggete sui giornali". Ma, insiste Visco, "sono un numero di banche" e non tutte le banche italiane.

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