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Pa: Rembado (Cida), bene stop a dirigenti senza incarichi per un anno

12 ottobre 2016 | 15.35
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Giorgio Rembado (foto dal sito
Giorgio Rembado (foto dal sito Anp)

"Non lasciare il dirigente pubblico in stand by, senza un incarico per un anno, ma assegnargliene subito un altro, era una delle modifiche alla riforma che noi abbiamo richiesto, anche nell'audizione davanti la commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati. Se davvero c'è stato questo ripensamento ne siamo soddisfatti". Così Giorgio Rembado, presidente della Cida Funzione Pubblica e Anp (Associazione nazionale presidi), con Labitalia, commenta le ultime novità sulla riforma della dirigenza pubblica.

"Nel nostro ragionamento -spiega Rembado- partiamo dal fatto che accanto alla qualifica dirigenziale vi è il diritto all'incarico e quindi l'obbligo per l'amministrazione di trovare una collocazione confacente al dirigente. E quindi privare il dirigente, senza una valutazione negativa del proprio operato, dell'incarico sarebbe una strada molto pericolosa. Bene il ripensamento quindi se arriva".

Ma nella riforma, restano, spiega Rembado dei "punti inaccettabili' per i dirigenti pubblici: "si era partiti con la finalità di realizzare il ruolo unico per dare un senso di unicità alla figura dirigenziale pubblica, ma poi di ruoli unici ne sono stati fatti tre. E in più ne sono rimasti fuori alcune figure fondamentali come i prefetti, gli ambasciatori e i dirigenti scolastici. Non va bene".

E, attacca ancora Rembado, "per ogni ruolo c'è una commissione, quindi tre commissioni formate da personalità di rilievo che tra l'altro si troveranno di fronte un lavoro massacrante che non si spiega come potrà essere gestito".

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