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Coop: Pedroni inaugura a Milano il primo Supermercato del Futuro

06 dicembre 2016 | 16.19
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Coop: Pedroni inaugura a Milano il primo Supermercato del Futuro

Direttamente da Expo 2015, sbarca a Milano il primo Supermercato del Futuro. Il prototipo sviluppato da Coop e Carlo Ratti per l'esposizione milanese è ora diventato realtà, sotto forma di un luogo aperto, strutturato ispirandosi alle agorà dell'antica Grecia, ma con tecnologie avveniristiche che accompagnano il consumatore nella scelta di un'alimentazione sempre più sana e consapevole. L'idea è della Coop che con un evento al quale ha preso parte anche Davide Oldani, chef stellato e ambassador di Expo 2015, ha inaugurato al Bicocca Village il nuovo spazio. 

In 1000 metri quadri di superficie, 6000 prodotti, tra ortofrutta, carne e pesce, inclusi freschi e freschissimi, sono offerti in un'innovativa formula self service. Ciascun reparto, cioè, è accompagnato da pannelli, schermi e vele che illustrano tutta una serie di informazioni aggiuntive, oltre a quelle necessarie ai termini di legge, contribuendo a formare una sorta di 'etichetta aumentata' per conoscere più a fondo l'origine, le caratteristiche e le proprietà nutritive dei prodotti. All'interno del locale anche uno spazio dedicato alla ristorazione con 120 posti a sedere, per un totale di circa quaranta di figure impiegate tra il ristorante e l'are vendita.  

Per il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni, si tratta di "una evoluzione del Future Food District che abbiamo realizzato in Expo, lo scorso anno". Una esperienza che ha registrato oltre 1,7 milioni di visitatori, 974mila scontrini battuti e oltre 60 eventi per parlare di cibo, futuro e cooperazione, promuovendo una visione ragionata e critica del mondo dei consumi. "Il nostro più grande sforzo - aggiunge Pedroni - è stato far evolvere quelle tecnologie e quelle idee, nate in un contesto straordinario e limitato ai sei mesi dell'evento, con sole 2mila referenze, in un negozio che deve vivere tutti i giorni e in modo continuativo, con il pubblico specifico di questa area". 

Le idee chiave attorno alle quali si è sviluppato il progetto, dal costo complessivo di circa 4,5 milioni di euro, sono state due: "La prima, quella di dare vita a una piazza aperta, dove poter parlare, imparare e scambiarsi informazioni, con l'ausilio di molta tecnologia ideata appositamente per stare al servizio delle persone". La seconda, "la più importante - sottolinea il numero uno di Coop - è l'idea di trasparenza; una trasparenza facilmente accessibile, che agevola il consumatore nel reperimento di informazioni sui prodotti, per far si che le sue siano scelte più consapevoli".

Il nuovo centro, frutto della collaborazione fra Coop Italia, Coop Lombardia e Consorzio Nord Ovest, è stato realizzato con la collaborazione di Accenture per la parte tecnologica e di Studio FM Milano per il progetto di identità visiva. Il tutto, all'insegna della semplicità: all'interno del negozio, che mostra elementi architettonici visti all'esposizione universale milanese, gli spazi sono organizzati con tavoli interattivi che ricordano i banchi dei mercati rionali. Questi sono affiancati da vele con 54 monitor che si attivano semplicemente indicando o toccando il prodotto. Basta un semplice gesto per veder apparire l'origine delle materie prime, i consigli per l'abbinamento con altri cibi o vini e anche le ricette per la loro preparazione, fino alle istruzioni per il loro smaltimento nella raccolta differenziata ed eventuali promozioni in corso.

Ai tavoli interattivi, inoltre, si aggiungono 46 totem-touch dotati di scanner per visualizzare le informazioni di tutti i prodotti in vendita, indipendentemente dalla loro collocazione. Infine il grande DataViz, un megascreen posto all’estremità opposta rispetto alla barriera casse: quasi 20 metri di lunghezza coperti da 54 monitor, che rappresenterà in tempo reale i dati raccolti all’interno del punto vendita, inclusa la hit-list dei prodotti più venduti. "Molte grandi marche - assicura Pedroni - specie quelle che ci avevano accompagnato a Expo, hanno sposato il nostro progetto perché ne hanno visto la naturale evoluzione". In particolare, "alcune di queste sono state convinte da noi lo scorso anno ad essere più trasparenti inserendo le stesse informazioni che indichiamo sui nostri prodotti a marchio e oggi sono contente di aver fatto quella scelta e di continuare a seguirci". 

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