cerca CERCA
Venerdì 29 Marzo 2024
Aggiornato: 12:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mps, partita la conversione dei bond. Ma è pronto l'intervento pubblico

16 dicembre 2016 | 20.15
LETTURA: 4 minuti

Mps, partita la conversione dei bond. Ma è pronto l'intervento pubblico

Il piano A è ufficialmente partito. Banca Monte dei Paschi di Siena, confermato il via libera della Consob alla conversione dei bond subordinati, ha formalizzato la nuova offerta che si concluderà mercoledì prossimo: il periodo di offerta si è aperto alle 9 di oggi e si chiuderà alle 14 del 21 dicembre. Ma il piano B è pronto e, riferiscono fonti vicine al dossier interpellate dall'Adnkronos, "sembra destinato a scattare comunque". Con l'intervento pubblico a rimettere le cose a posto in caso di fallimento, anche solo parziale, dell'operazione di mercato. Il provvedimento, si spiega, "è stato ulteriormente limato in alcuni dettagli" e giovedì 22 è "la data già segnata sul calendario per il varo in Cdm".

I due piani sono inevitabilmente intrecciati. E lo stesso supplemento al prospetto informativo pubblicato da Mps spiega perché. La premessa è che a oggi "non vi è alcuna certezza che lo Stato intervenga e, ove intervenga, non vi è certezza circa le modalità di tale intervento e dell’importo". E, sulla base di quanto riportato dalla stampa, precisa la banca, “l’intervento dello Stato potrebbe essere realizzato anche attraverso il meccanismo che preveda aiuti di Stato. Sulla base delle disposizioni della Commissione Europea, prima di concedere a una banca qualsiasi tipo di aiuto statale alla ristrutturazione dovrebbero, di norma, essere esaurite tutte le misure che generano capitale", tra cui il burden sharing o condivisione degli oneri. Monte dei Paschi fa quindi notare agli obbligazionisti che, in questo caso, "i titoli potrebbero essere soggetti a conversione forzosa in azioni della Banca". Le condizioni a cui avverrebbe tale conversione "non sono note alla data del supplemento, per cui le stesse potrebbero essere migliori, uguali o a anche peggiori rispetto alle condizioni riconosciute da Mps su base volontaria nell’ambito della presente Offerta".

Il via libera della Consob al nuovo prospetto modifica, e non di poco, le condizioni per accedere alla conversione. Basta una 'dichiarazione olografa' in cui l'obbligazionista afferma di aderire all'offerta ben conscio dei rischi in cui incorre, a partire dal passaggio a uno status meno tutelato, che è quello di azionista di una banca.

La struttura del piano di rafforzamento del capitale, oltre alla conversione dei bond, prevede anche, in base ai risultati che si conseguiranno, il ricorso al mercato per trovare investitori disponibili a sottoscrivere la parte restante per arrivare a 5 miliardi. Sull'intera operazione pesano però ancora delle incognite. Primo, la disponibilità dei 40mila obbligazionisti a convertire i loro bond in azioni, perché potrebbero scegliere di non farlo in attesa di un azzeramento delle obbligazioni e di un successivo rimborso con l'intervento pubblico. Secondo, l'effettiva disponibilità di investitori privati. A partire da quella del fondo sovrano del Qatar, finora sempre invocata ma ancora tutta da formalizzare.

In questo scenario, l’ombrello pubblico si aprirebbe per concludere comunque l’operazione con successo. La soluzione individuata, ovviamente valida per tutte le banche e non solo per Mps, prevederebbe un fondo da 15 miliardi per sostenere gli aumenti di capitale, mentre altri 80 miliardi sotto forma di garanzie sarebbero pronti per fronteggiare crisi di liquidità e assicurare i conseguenti interventi sul mercato.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza