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Mediaset, Berlusconi: "Bolloré ci ha ricattato"

21 dicembre 2016 | 19.16
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"In parole povere" quelli di Vivendi "ci hanno fatto un ricatto, una estorsione. Non hanno mantenuto la parola data. Noi siamo in battaglia e resisteremo". Silvio Berlusconi non ci sta e passa al contrattacco di fronte al tentativo di scalata a Mediaset di Vincent Bolloré. Alla presentazione del libro di Bruno Vespa il Cavaliere alza il tiro: ''Noi ci troviamo in questa assurda situazione di non potere fare acquisti di azioni perché la legge impone che il socio di maggioranza possa comprare solo il 5% all'anno. Lo abbiamo fatto e ci siamo dovuti fermare qui. Quindi loro hanno avuto buon gioco mentre noi siamo fermi al 40%. Per arrivare al 51%, io spero che quei comitati per la difesa dell'italianità di Mediaset che sono nati possano portarci a contare sul voto di circa il 20% delle azioni che sono nelle mani di differenti azionisti''. L'ex premier dà la sua versione dei fatti e accusa il finanziare bretone di aver tradito la parola data: "Negli scambi commerciali nel mondo delle imprese quando un soggetto manca di parola di una volta, lo si guarda molto male. Se manca di parola una seconda volta, lo si guarda malissimo. Se manca di parola una terza volta, lo si esclude dal mercato. E Vivendi ha mancato di parola anche più di tre volte. Quindi, noi crediamo che la magistratura dovrebbe darci ragione nelle cause intraprese contro" il colosso francese.

"Non immagino Mediaset che non sia guidata dalla mia famiglia. Ho fatto tante cose nella mia vita, ho costruito città satellite e altro ma dove mi sono impegnato di più e che mi ha dato più soddisfazione è stata la televisione". "In parole povere ci hanno fatto un ricatto, un'estorsione. Noi siamo in battaglia e resistiamo" dice Berlusconi. Vivendi "non ha mantenuto la parola, ha mancato di parola per più di tre volte".

"Per contrastare" l'affondo arrivato da Vivendi, ha detto Berlusconi, "abbiamo rivolto sia alla Procura penale sia al tribunale civile una serie di esposti, che, secondo i nostri avvocati, dovrebbero avere l'approvazione da parte della magistratura". "Attraverso questa strada pensiamo di riprendere quello che il mercato ci ha fatto perdere. E' per questo forse, affinché noi rinunciassimo a queste cause, che Vivendi ha deciso un'azione di forza. Io credo che la magistratura debba dare ragione e seguito alle cause che noi abbiamo intrapreso", spiega il Cavaliere.

"Penso, e spero, anzi auspico di sì" risponde a Bruno Vespa quando gli chiede se sarà azionista di riferimento del gruppo Mediaset anche il prossimo anno, alla luce della possibile scalata ostile di Vivendi.

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