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Bollette della luce, arrivano nuovi contatori e stop alle 'sorprese'

02 gennaio 2017 | 11.24
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Stop alle sorprese sulle bollette della luce e fine delle cause infinite: arrivano i nuovi contatori 2.0 smart che mettono al bando i conguagli di spesa e le bollette calcolate sulla base di consumi stimati. Gli utenti, si legge su laleggepertutti.it, pagheranno solo per l’effettivo uso di elettrodomestici e lampadine. Chi vorrà fare causa, inoltre, dovrà obbligatoriamente tentare prima la conciliazione con la società erogatrice, presso il Servizio dell’Autorità per le controversie dei clienti di energia elettrica e gas; solo in caso di insuccesso sarà possibile rivolgersi al giudice.

I nuovi contatori smart consentono un controllo reale e tempestivo dell’effettivo utilizzo della luce dell’utente. Niente più stime presuntive o sorprese di fine anno con conguagli astronomici. Il contatore intelligente si aggiorna ogni 15 minuti, consentendo di controllare sul display i dettagli del consumo di energia e della potenza rilevata. Il cittadino, quindi, diventa consapevole della spesa cui va incontro e già prima dell’arrivo della bolletta potrà comprendere a quanto questa ammonterà.

Enel Distribuzione, afferma laleggepertutti.it, inizierà a installare i nuovi contatori smart a gennaio 2017, in ben 7.500 consumi. Destinatari saranno le famiglie e le imprese, senza bisogno di inoltrare un’espressa richiesta. I nuovi contatori 2.0 sostituiscono quelli impiantati nel lontano 2001, che terminano la loro vita dopo 15 anni.

Entro il 2020 Enel sostituirà quasi 18 milioni di vecchi contatori. Gli altri 13 milioni sono sostituiti fino al 2031. Per verificare quando è il proprio turno, il cliente deve collegarsi e registrarsi al portale web della società, controllando se il proprio Pod (codice alfanumerico di identificazione dell’utenza elettrica) è incluso nelle operazioni di cambio previste nei tre mesi successivi. In ogni caso, cinque giorni prima dell’intervento, verrà affisso un avviso scritto riportante la data e la fascia oraria dell’intervento.

Novità anche per chi ha un reddito basso. Dal 1° gennaio, infatti, si potrà usufruire di una riduzione della bolletta del 30% grazie al nuovo bonus elettrico per le famiglie in condizioni di disagio economico. Da tale data viene infatti aumentata dal 20% al 30% la riduzione media della bolletta annua ottenibile con il bonus. La seconda novità è che l’agevolazione viene concessa ora a chi ha un reddito Isee di 8.107,5 (mentre fino al 31 dicembre 2016 era di 7.500). Per ottenere l’agevolazione è necessario presentare domanda per via telematica. La richiesta di accesso alla compensazione è riferita ad una sola fornitura di energia elettrica ad uso domestico nella titolarità di uno dei componenti di un nucleo familiare in possesso dei requisiti Isee.

Cambia infine la procedura per contestare la bolletta della luce per gli utenti domestici e non. Prima della causa bisogna infatti rivolgersi a un organismo di mediazione per tentare la conciliazione. Senza questo passaggio non sarà possibile avviare la causa. Dunque, il nuovo procedimento consterà delle seguenti fasi: in caso di problemi con la bolletta, il cliente deve inviare un reclamo scritto al proprio fornitore (obbligo già esistente); in caso di mancata risposta o risposta non soddisfacente, l’utente deve attivare la procedura di conciliazione presso il Servizio Conciliazione dell’Autorità Garante. In alternativa, sarà possibile rivolgersi anche ad altri organismi di mediazione incluse le conciliazioni paritetiche delle Associazioni dei consumatori iscritte nell’elenco degli organismi ADR dell’Autorità o presso le Camere di commercio. La procedura di conciliazione, che è completamente gratuita, dovrà concludersi entro 90 giorni. Dalla data di invio della lettera di reclamo, l’utente ha termini stretti per avviare la conciliazione: 1 anno in caso di risposta negativa o insoddisfacente; 50 giorni in caso di mancata risposta. Il primo incontro con la controparte dovrà avvenire entro 30 giorni dalla domanda e non prima di 10 giorni dalla relativa comunicazione alle parti.

Se il primo incontro si conclude senza che le parti abbiano trovato un’intesa, l’utente potrà presentare il ricorso al giudice. Se la società elettrica non si presenta alla mediazione subirà dei procedimenti sanzionatori.

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