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Elon Musk ci riprova, l'8 gennaio Space X lancia di nuovo il Falcon 9

03 gennaio 2017 | 15.58
LETTURA: 4 minuti

Un lancio del Falcon 9 (Foto Space X)
Un lancio del Falcon 9 (Foto Space X)

Elon Musk ci riprova. Dopo l'esplosione del Falcon 9 l'1 settembre scorso, Space X ha annunciato che tornerà a volare e con un nuovo lancio del vettore in programma domenica prossima, 8 gennaio, dalla base militare californiana di Vandenberg. Il razzo avrà a bordo 10 satelliti per telecomunicazioni della costellazione Iridium Next e questo annuncio segna un passo in avanti per il progetto del patron di Space X. Il programma visionario di Elon Musk è infatti quello di rivoluzionare i lanci spaziali privati realizzando, con la sua società basata in California, razzi con componenti riutilizzabili, abbattendo così i costi dei voli commerciali.

Un sogno che ha però registrato una battuta di arresto a settembre scorso quando il Falcon 9 è esploso determinando una battuta di arresto del progetto di Musk. Poco male. Il boss di Space X non si è fatto fermare dall'incidente ed ha ingaggiato la più puntuale verifica della dinamica del volo e dell'incidente. E, capito il problema, si appresta a tornare a volare. Proprio ieri Space X, in un documento diffuso on line, ha infatti riferito i risultati dello studio.

L'attento monitoraggio ha chiarito che a far esplodere il razzo è stato "un problema ad un contenitore a pressione nel serbatoio di ossigeno liquido del secondo stadio" del razzo, come si legge nel dettagliato documento postato di internet dalla società spaziale californiana. SpaceX ha lavorato sodo da settembre ad oggi insieme con la Federal Aviation Administration (Faa), la Nasa, l'US Air Force e gli esperti del settore.

Il team di verifica, ha spiegato Space X nel suo statement, ha visionato oltre 3 mila flussi di video dell'incidente e una mole di dati tale da poter documentare quei maledetti 93 millisecondi che sono trascorsi dal primo segnale di anomalia fino alla perdita del secondo stadio del razzo, seguita dalla perdita di tutto il vettore, andato in pezzi a causa dell'esplosione. Lo studio avrebbe dato i suoi frutti. Space X ha annunciato di aver definito le cause del guasto che è stato la causa principale dell'esplosione - o del rapidissimo incendio che l'ha provocata- che ha portato alla perdita del Falcon 9 e del suo carico: il satellite Amos-6.

Un lavoro di ricognizione che Space X descrive nel dettaglio nel documento pubblicato su Internet. "Negli ultimi quattro mesi, i funzionari della Federal Aviation Administration (Faa), la US Air Force (Usaf, la National Aeronautics and Space Administration (Nasa), il National Transportation Safety Board (Ntsb), insieme a diversi esperti del settore, hanno collaborato con SpaceX su un'indagine rigorosa per determinare la causa dell'anomalia che si è verificata il primo settembre allo Space Launch Complex 40, al Cape Canaveral Air force Station in Florida" scrive la società californiana.

Il team che ha investigato sull'incidente, riferisce ancora Space X, ha avuto "la supervisione della FAA ed è stato direttamente coordinato dalla Federal Aviation Administration". Insomma Space X ha preso tutte le precauzioni del caso. Non da ultimo, a dicembre la società spaziale fondata da Elon Musk ha anche annunciato di aver rinviato i voli con astronauti al 2018 perchè non ancora in grado di mantenere i suoi piani e mandare nel 2017 nello spazio la capsula Dragon con uomini a bordo.

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