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Jobs Act

Referendum articolo 18, "manipolativo o no?"

09 gennaio 2017 | 12.07
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Dopo la memoria dell'Avvocatura dello Stato sui quesiti referendari sul Jobs Act, l'11 gennaio toccherà alla Corte Costituzionale esprimersi sulla loro ammissibilità. Diverse le posizioni sul tema espresse dai presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.

"L'Avvocatura dello Stato ha opportunamente evidenziato le ragioni di un possibile rigetto dei quesiti referendari sul lavoro da parte della Consulta", rilevando come "i quesiti sull'articolo 18 sono manipolativi perché il loro contenuto non è univoco e il loro esito favorevole sarebbe creativo di una disciplina del tutto nuova". E' quanto ha sostenuto pochi giorni fa Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, in un post pubblicato sul blog dell'Associazione amici di Marco Biagi.

Di segno diverso il commento di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, secondo cui "sull'articolo 18 non c'è nulla di manipolativo, in un quesito che propone una abrogazione parziale e non totale della normativa". Ed "è ovvio che l'abrogazione della norma generale dei 15 dipendenti innalza allo stesso rango 'generale' ciò che residuerebbe: vale a dire la soglia dei 5 dipendenti, che esiste e che vale attualmente come clausola speciale o residuale solo per l'agricoltura. Il contenuto del quesito è dunque univoco e la disciplina che si creerebbe non è del tutto nuova".

VOUCHER - Per Sacconi, "ha fatto bene il governo a far considerare il voucher come un istituto senza alternative per la regolarizzazione degli spezzoni lavorativi".

Per Damiano, "il governo dovrebbe sostenere la proposta di legge firmata da 45 parlamentari del Pd che propone di tornare alla legge Biagi del 2003".

RESPONSABILITÀ SOLIDALE NEGLI APPALTI - Per Sacconi, la disciplina, "ove abrogata, darebbe luogo ad incertezze applicative e per essa dovrebbe valere il principio per cui si risponde di ciò che è nella nostra possibilità conoscere e controllare".

Per Damiano, "basta ripristinare la normativa del governo Prodi del 2007, 'manipolata' dai successivi Governi. Se funzionava allora, può funzionare anche adesso per le retribuzioni e per i contributi previdenziali".

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