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A marzo nasce Federazione unica moda, sede a Milano

18 gennaio 2017 | 17.08
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Claudio Marenzi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Claudio Marenzi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Nascerà a marzo e avrà sede a Milano una Federazione unica della moda all'interno di Confindustria. Lo annuncia all'Adnkronos il presidente di Sistema Moda Italia, Claudio Marenzi: "Marzo sarà il mese in cui annunceremo la realizzazione della Federazione, una sede unica, il nome e anche la governance". Si tratta, spiega, di un evento di "importanza epocale, nel senso che per la prima volta ci sarà una federazione confindustriale che riunisce tutte le associazioni moda in un'unica struttura". Dando, dunque, "il giusto peso" alla moda "non solo all'interno di Confindustria, dove è giusto che sia così, ma anche rispetto al governo centrale".

D'altra parte, non manca di osservare Marenzi, "la moda è sempre stata vista come un grande veicolo di promozione di immagine nel mondo, un bellissimo settore di eccellenza italiana, ma si è sempre pensato che 'poi l'industria è un'altra cosa'. Invece i numeri parlano chiaro: in aggregato siamo intorno ai 90 miliardi di euro, di cui 52 rappresentati da Smi e il resto degli altri", ovvero Anfao, Assocalzaturifici e Aimpes, con "780 mila addetti ai lavori, una bilancia commerciale positiva di quasi 20 miliardi e un peso a livello europeo del 35% di tutto il tessile moda abbigliamento", mentre il resto dell'Europa vale, tutti e 26 i paesi, 65%. "Di fatto - nota Marenzi - il settore della moda sta un po' all'Italia come il settore dell'automobile alla Germania. Siamo la Germania della moda e questa federazione lo assevera".

La Federazione della Moda sarà la terza industria in ordine di grandezza e importanza all'interno di Confindustria, dopo Federchimica e Federmeccanica. Tutto questo dà la misura dell'importanza di un comparto che il direttore generale di Sistema moda Italia, Gianfranco Di Natale, non stenta a chiamare una "macchina da guerra dall'alto valore aggiunto" per il paese.

Una reunion, sotto lo stesso cappello confindustriale, per rappresentare un sistema da 90 miliardi di euro che prelude ad una grande altra novità, ovvero la presentazione in dieci giorni a settembre di tutte le novità del settore, tra sfilate, presentazioni in fiera (tutti raccolto nel polo di Rho - Pero) di ogni comparto, eliminando così anche la frammentazione dei calendari che portava a spalmare su periodi diversi nel corso dell'anno la presentazione delle novità della pelletteria, piuttosto che dell'occhialeria, del tessile o dell'abbigliamento.

In sostanza, si sono raccolte le molteplici spinte dettate dalla congiuntura, da Confindustria e dal Governo, all’aggregazione in funzione della massimizzazione delle risorse a disposizione e dell’accrescimento della rappresentanza. Per quanto riguarda l'accessorio si tratta del superamento di Fiamp. Le assemblee di Smi, Anfao, Assocalzaturifici e di Aimpes, ciascuna nella propria sede, hanno approvato l'iter "all'unanimità", spiega Marenzi.

"Per quanto riguarda l’occhialeria, i cui organi associativi hanno già approvato l’adesione alla nascente federazione – spiegano fonti Anfao - cercheremo di sfruttare le potenzialità in termini di rappresentanza in sede istituzionale e politico, potremo offrire alle aziende maggiori servizi e cogliere le opportunità di sinergie che arriveranno anche dalla condivisione di una sede comune”.

Per il presidente di Aimpes, Riccardo Braccialini, "il primo passo" per arrivare all'avvio dell'iter per la Federazione unica "è stato il 'tavolo della moda' voluto da Calenda ma anche da tutti noi". "Molto è stato fatto e ne sono soddisfatto, come credo tutti i miei colleghi. Arrivare a settembre con date uniche per tutti è qualcosa che solo due anni fa sembrava impossibile. Addirittura impensabile. Invece proprio da lì è nato anche tutto il resto".

"Ora diventiamo - osserva Braccialini - con le dovute proporzioni una cosa unica. Proporzioni dovute solo alle nostre dimensioni perché non esiste nel mondo un comparto così completo, articolato. Penso alle concerie, che sono le più importanti al mondo. I produttori di accessori sono praticamente tutti in Italia. Lo stesso vale per tutti i settori merceologici. Prima era molto più difficile (mettersi insieme) perché le spinte centripete c'erano, ma difficile era tenere insieme gli interessi. Ora diventiamo il secondo settore industriale d'Italia. Siamo sempre stati considerati come un'industria leggera, come se fossimo 'paria', anche ai tavoli importanti. Ora non potrà più essere così. Inoltre, se riusciamo a fare più squadra, anche le istituzioni che lavorano sull'estero ci potranno aiutare di più".

Ci saranno, evidenzia Marenzi, "tutta una serie di sinergie su tutta la parte sindacale, legale, sulla contraffazione, su tutta la parte industriale, la formazione". Il risultato è che, in sostanza, "ci si coordina meglio con più risorse e più cognizione di causa anche perché ormai i settori, al di là di alcune specifiche, hanno le stesse problematiche, soprattutto quando si va verso il 'valle', cioè verso il prodotto finito e la distribuzione. Non c'è più una netta separazione tra negozio e di abbigliamento e calzature, accessori o occhialeria. Lo si vede anche nelle fiere, come ad esempio Pitti dove non c'è più soltanto abbigliamento ma anche tanta calzatura, occhiali e accessori".

E ancora, sottolinea il presidente degli industriali della moda italiani, "sarà più di una collaborazione, un muoversi a 360 gradi: è quello che ci voleva. L'abbiamo studiata bene perché questa è una federazione diversa ma assimilabile a Federchimica e Federmeccanica, ma che all'interno ha le associazioni, ciscuna con le sue problematiche ma con i campanili messi da parte".

Ora "essendo noi sul podio di Confindustria con Federchimica e Federmeccanica, immagino che quando il governo dovrà decidere di politiche industriali non ascolterà solo la chimica e la meccanica, ma ascolterà anche la moda nel suo comparto industriale". Insomma oggi si può dire che, dopo averne tanto parlato, "si fa sistema veramente, è decisamente così. Il tavolo della moda grazie a Carlo Calenda prima e al sottosegretario Ivan Scalfarotto ha accelerato questo processo".

E a settembre il calendario sarà di dieci giorni e tutto sarà concentrato in quel periodo a Milano. Dal 17 al 26 settembre. Si comincia con Micam e Mipel dal 17 al 20 settembre, Milano Moda Donna dal 20 al 26 settembre.

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