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Pensioni, Boeri attacca la manovra: "Fa aumentare il debito"

23 gennaio 2017 | 14.05
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''La manovra? Incrementa il debito implicito e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle future generazioni". Tito Boeri, presidente dell'Inps, torna sulla legge di stabilità e sulle misure che a suo giudizio potrebbero favorire pensionati che godono di introiti maggiori, come l'estensione della quattordicesima. Ma non solo. La denuncia è a 360 gradi: parla di ''forti iniquità e disparità di trattamento'' all'interno del sistema pensionistico e non ha difficoltà nel ricordare che se si definisce il debito implicito ''l'insieme degli impegni presi dallo Stato nei confronti di contribuenti e pensionati'' allora ''dire che il debito implicito non ha valore, è come dire implicitamente che in futuro si taglieranno le pensioni''.

Per Boeri che approfitta della sua presenza a un convegno a Milano, il concetto è semplice. Nella manovra ''quanto stabilito aumenta la spesa pensionistica incrementando la generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di assegni più vantaggiosi di chi ne potrà fruire in futuro''. Il presidente dell’Inps punta in particolare l’indice sull’estensione della quattordicesima, ma dal sindacato si invita a guardare alla realtà.

''Solo chi viene da Marte - dice all'Adnkronos Domenico Proietti, segretario confederale Uil - può pensare che dare la quattordicesima a chi prende 1000 euro sia favorire i pensionati ricchi. Se invece si guarda al pacchetto previdenza ci si accorge che si introduce quella flessibilità che può favorire il mercato del lavoro. Eppoi è già prevista una seconda fase dove c'è un impegno esplicito a varare un pacchetto di misure che migliorino le prestazioni previdenziali''.

Insomma secondo il sindacalista si deve dire la verità: ''Dopo che per anni si sono utilizzate le pensioni come un bancomat adesso che si mettono risorse nel sistema non si può parlare di debito in questo modo''. Se si parla di debito ''allora il problema va affrontato tagliando la spesa pubblica improduttiva e incidendo seriamente sull'evasione fiscale''. Proietti ricorda che ''da un nostro studio emerge chiaramente che la spesa per pensioni pura in Italia è del 10,5% del pil, sotto la media europea che è del 12%. E la stessa cosa vale per l'accesso alla pensione: la media europea è di 63 anni, quella italiana di 67 anni e 7 mesi''.

DE VINCENTI - "Il miglioramento dei trattamenti pensionistici varato con la Legge di Bilancio è del tutto sostenibile per la finanza pubblica sia nell'immediato che in prospettiva”. Così il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti commenta le dichiarazioni rilasciate oggi dal Presidente dell’Inps.

“Il Governo Renzi - prosegue - proprio per contrastare la povertà ha stanziato, per la prima volta nel nostro Paese, risorse consistenti e il Governo Gentiloni sta accelerando l'approvazione in Parlamento della legge delega in materia”.

“A nessuno può sfuggire - conclude il ministro - che anche il miglioramento delle pensioni più basse e l'accesso flessibile al pensionamento aiuteranno a sostenere proprio le famiglie in maggiore difficoltà economica. Siamo fieri di aver trovato i fondi per farlo”.

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