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Manovra, subito più entrate ma da 2018 tagli alla spesa

05 febbraio 2017 | 17.08
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Il ministero dell'Economia (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Il ministero dell'Economia (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

L'aggiustamento dei conti di 3,4 miliardi chiesto dall'Ue e che il governo si appresta a varare in coincidenza con il prossimo Def peserà nel corso del 2017 più sul versante delle entrate, ma a partire dal 2018 sarà spostato sui tagli alla spesa. A spiegarlo all'Adnkronos è il viceministro dell'Economia Enrico Morando, che assicura l'impegno del governo a rispettare i patti con l'Ue e ad evitare ogni ipotesi di infrazione. "Date le dimensioni ridotte delle correzioni -precisa- credo che nel prossimo mese, mese e mezzo saremo in grado di varare le misure".

"La mia opinione -spiega- è che la correzione strutturale da fare sulla spesa la imposteremo per il 2018. Già a marzo il Mef e la presidenza del consiglio avvieranno un confronto con i singoli ministeri per impostare il bilancio 2018-2020 ministeri. In questo confronto saranno definiti gli obiettivi di risparmio per ogni singola amministrazione da realizzare non solo con interventi legislativi ma anche attraverso modifiche nei comportamenti delle amministrazioni stesse nell'amministrare i capitoli di spesa. Si tratterà di una serie di interventi che avranno un respiro pluriennale con risparmi strutturali della spesa. Un intervento, quindi, che non riguarda la correzione per il 2017 ma che dal 2018 permetterà di sostituire le misure che adotteremo per l'anno in corso e che inevitabilmente avranno un maggior impatto sul versante delle entrate".

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Morando non si sbilancia sulle singole misure che saranno adottate, ma su un punto è categorico: "Sia sul versante dei tagli alla spesa che su quello delle entrate individueremo interventi che non abbiano un impatto significativo sulla crescita. E ciò anche perché solo da una miglior andamento del Pil può venire un sollievo ai conti pubblici. Gli ultimi dati sulla crescita -spiega- confortano le nostre ipotesi per il 2017. Riteniamo che l'obiettivo di un incremento del Pil dell'1% sia confortato dall'andamento dell'economia".

Per il resto, aggiunge, "abbiamo un confronto con la Commissione Ue in corso e tutto il tempo per scegliere le misure ad una ad una valutando il loro minore impatto sulla crescita". Morando ricorda per esempio le misure sul reverse charge e lo split payment già adottate in alcuni settori che hanno dato risultati significativi in termini di recupero di gettito. "Cercheremo di capire perchè l'Ue ha bocciato il loro utilizzo in alcuni settori e se sarà possibile ampliare tali meccanismi".

Per Morando, comunque, al di la degli interventi contingenti e delle piccole correzioni sulle entrate, che saranno fatte, il tema di fondo resta quello di ridurre la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. "L'obiettivo -sottolinea- resta quello di una riforma organica del fisco che cambi la composizione del prelievo. Occorre mettere in condizione le nostre imprese di competere alla pari con la Germania le cui imperse godono tuttora di una tassazione più bassa. Si tratta quindi di riorganizzare il prelievo alleggerendo lavoro e imprese".

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