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Allarme Corte dei Conti: "Rischio dispersione e frodi per i fondi Ue"

13 febbraio 2017 | 11.36
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Allarme della Corte dei Conti per "il rischio di dispersione" dei fondi Ue. L'utilizzo dei fondi strutturali per il 2007/13 ha registrato una percentuale "di poco superiore all'80%" e giustifica la "preoccupazione per il rischio di dispersione": lo afferma il presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci Di Scarfizzi, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.

Sottolineando come in Italia sia "ancora insufficiente" la capacità di "spendita dello risorse comunitarie con conseguente perdita di tali fondi se non utilizzati", il presidente ha poi osservato che un altro "punctum dolens sono le frodi comunitarie dovute in più dell'80% dei casi nell'anno 2015 ad uso scorretto dei fondi strutturali. All'interno della ripartizione, oltre la metà ricade sulle amministrazioni regionali, in massima parte del Sud".

In Italia, ha affermato, la ripresa dell'attività produttiva è "ancora fragile, soprattutto in relazione ai vincoli di finanza pubblica che derivano all'Italia dall'appartenenza all'Unione europea e alla moneta unica".

Parlando poi di terremoto, "la prevenzione non appare del tutto slegata dalla ricostruzione": "di questo peculiare aspetto non può non tenersi conto, anche in sede europea, per gli interventi finanziari messi in campo dal governo e dal Parlamento" ha detto il presidente della Corte dei Conti.

"Non si tratta di cautelarsi contro eventi solo possibili - ha concluso - bensì di programmare una protezione contro effetti drammatici di eventi sismici che presentano purtroppo carattere di potenziale continuità".

Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017, ha parlato anche il procuratore generale Claudio Galtieri, sottolineando che la corruzione si manifesta "in maniera particolarmente consistente negli appalti pubblici" sia legata "alla criminalità organizzata", sia quella "diffusa, costituita da singoli o anche plurimi, comportamenti, legati a singole persone".

"Si afferma da più parti che la corruzione determina inefficienza. In realtà è l'inefficienza a creare ampie zone oscure nelle quali più facilmente si possono inserire e nascondere i conflitti di interesse e la corruzione" ha detto Galtieri, invitando a distinguere: "La prima (organizzata, ndr) infatti pur essendo strutturata in quanto programmata e pianificata in tutti i dettagli può essere oggetto di un'azione di contrasto diretta altrettanto pianificata e programmata".

La seconda invece "ha carattere episodico e singolare" e l'azione di contrasto difficilmente può essere diretta, pianificata e programmata in tutti i dettagli, ma deve essere pensata e realizzata in maniera diversa con strumenti indiretti e trasversali".

"In sostanza il contrasto alla corruzione consente di combattere anche 'la cattiva amministrazione' migliorando la funzionalità della pubblica amministrazione", ha aggiunto Galtieri, osservando che ''gli strumenti individuati sono già nei piani anticorruzione e nei piani trasparenza ma spesso incontrano difficolta di concreta attuazione per insufficienza delle risorse necessarie".

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