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Abi, aumentano le sofferenze nette ma anche i mutui

14 febbraio 2017 | 16.00
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Le sofferenze nette del sistema bancario italiano non accennano a diminuire. A fine 2016 risalgono su base mensile e si collocano a 86,9 miliardi di euro. Il dato è in calo di oltre il 2% rispetto al picco di 89 miliardi di fine novembre 2015. Tuttavia, stando al rapporto mensile dell'Abi, i valori sono in aumento rispetto agli 85,2 miliardi di novembre. Nel 2016, le sofferenze nette hanno toccato il loro valore minimo a febbraio, quando erano pari a 82,5 miliardi. Di conseguenza, sono aumentate in meno di un anno di circa 4,4 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,89% a dicembre 2016. Era il 4,91% a fine 2015, lo 0,86% prima dell’inizio della crisi, ma il 4,80% a novembre scorso.

A gennaio frena la raccolta. Flette di un punto percentuale a gennaio la dinamica annuale della raccolta totale da clientela per le banche italiane. E' diminuita di circa 17,5 miliardi su base annua, registrando una variazione pari a -1% (-0,6% il mese precedente). Nel dettaglio, i depositi sono aumentati a fine gennaio 2017 di circa 49 miliardi rispetto a un anno prima (+3,7%); è confermato il trend della raccolta a medio e lungo termine tramite obbligazioni, per quasi 66,5 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -17,8%). A dicembre, la variazione è stata -19,58%. In tutto, la raccolta bancaria da clientela residente è risultata pari a 1.665,9 miliardi di euro: prima dell’inizio della crisi - a fine 2007 - l’ammontare della raccolta bancaria era di circa 1.513 miliardi e quindi in dieci anni è cresciuta di 153,2 miliardi.

Crescono prestiti a famiglie e imprese. I prestiti delle banche italiane a famiglie e imprese sono cresciuti a gennaio dell'1,1%, in accelerazione rispetto al +0,9% del mese precedente, confermando la prosecuzione del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti. "L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,9% rispetto a fine 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento)", spiega l'Abi. A fine 2016 la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata nulla. A novembre 2013 si era toccato il valore più negativo di sempre, con un -5,9%.

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