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Abruzzo, agricoltura e allevamenti in ginocchio dopo il terremoto: 52 mln di danni

02 marzo 2017 | 10.38
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(Fotogramma)
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Il terremoto che ha colpito l'Italia Centrale ha messo in ginocchio l'agricoltura e gli allevamenti nelle aree vittime del sisma. Ammontano infatti a "52 milioni di euro i danni indiretti subiti dalle aziende agricole e dalle stalle per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo in Abruzzo". La stima arriva dalla Coldiretti che valuta come settori più colpiti "l'allevamento di mucche da latte e della pastorizia, ma anche l’allevamento di maiali destinati ai salumi tipici" che ha subito "perdite pesantissime". Ma non solo.

"Un vero tsunami - valuta ancora la Coldiretti - si è abbattuto sul settore olivicolo con quasi un milione di piante destinate ai pregiati oli extravergini regionali colpite". "L’attività di allevamento - sottolinea la confederazione degli imprenditori agricoli- ora rischia concretamente di scomparire insieme alle specialità locali e, con loro, la storia e il futuro di una regione che ha nell’agroalimentare una forza trainante dell’economia".

In pericolo, scandisce la Coldiretti, "ci sono specialità conservate da secoli, dal pecorino di Farindola al caciocavallo abruzzese, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana fino ad arrivare al salame aquila che nell'insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che una opportunità produttiva e occupazionale insostituibile".

Prodotti che sono un volano per l'economia del territorio "anche dal punto di vista turistico, se si considera - calcola la Coldiretti - che, nelle zone particolarmente interessate dagli eventi, ci sono circa 160 agriturismi, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009". Ma in difficoltà è l’intero settore turistico che rappresenta uno sbocco di mercato determinate per le specialità alimentare locali che arricchiscono e valorizzano l’offerta vacanziera dell’Abruzzo.

"In questa situazione - avverte la Coldiretti - è determinante intervenire sulla semplificazione, e sulla velocizzazione delle procedure per la ricostruzione, che deve andare di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo".

E, per affrontare questa "drammatica emergenza" che per l’accavallarsi delle tragedie "rischia di passare in secondo piano", la Coldiretti "sotto il coordinamento di una apposita task force", segnala di aver "avviato numerose iniziative".

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