Per estendere il reddito d'inclusione a tutte le famiglie povere ''penso che serva qualcosa meno'' di 7 miliardi. Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando al Tg3. Con l'intervento del governo, spiega il ministro, ''a partire da subito raggiungeremo il 50% di quelli che sono in stato povertà''. Sono 400.000 famiglie per un totale di quasi 2 milioni di persone ma ''sappiamo che bisogna aumentare le risorse e quindi lavoreremo, anno dopo anno, affinché si possano raggiungere tutti coloro che hanno una condizione di povertà''.
Secondo il ministro la somma complessiva necessaria sarà forse inferiore ai 7 miliardi stimati dagli osservatori ''perché già oggi abbiamo degli strumenti che intervengono in una situazione di difficoltà e che si sovrappongono'' al nuovo strumento. Poletti sottolinea, poi, ''l'importante passo in avanti'' fatto rispetto a 2 anni fa, quando ''c'erano zero euro sulla lotta alla povertà; oggi sono oltre 2 miliardi''.
Oltre al sostegno economico il ministro sottolinea l'importanza del secondo pilatro dell'intervento, ''che è la presa in carico: un persona che viene aiutata con il sostegno al reddito poi deve avere l'opportunità di uscire da quella situazione, e quindi va aiutata a cercare un lavoro''. La persona che accetta il sussidio ''firma un accordo con la sua comunità e si impegna a fare delle cose, come formarsi, portare figli a scuola, accettare un lavoro. Chi non rispetta i patti perderà anche il sussidio''.