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Alcolici e sigarette, nessun rialzo con manovrina di aprile

27 marzo 2017 | 16.45
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Verso il tramonto ogni ipotesi di rialzo delle accise su alcool e sigarette. A quanto apprende l'AdnKronos, la manovrina di aprile da 3,4 mld di euro dovrebbe puntare quasi esclusivamente sulle risorse in arrivo dal contrasto all'evasione fiscale e da aggiustamenti contabili dei conti, più una sforbiciata alla spesa pubblica. Una linea diversa dunque rispetto a quella indicata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nella lettera alla Commissione Ue del primo febbraio in cui parlava anche di rialzi della tassazione indiretta.

A circa un mese dal via libera, sull'aggiustamento di fine aprile sembra infatti prevalere la linea politica su quella tecnica, anche se non sarà toccata l'entità dell'intervento pari allo 0,2% del deficit-pil chiesto da Bruxelles all'Italia per evitare una procedura sui conti. Il punto sulle istanze della maggioranza e le relative modifiche al menu ipotizzato inizialmente arriverà all'incontro, presumibilmente la prossima settimana, in agenda tra Padoan e le forze politiche che appoggiano il governo in Parlamento, e dunque cruciali per il via libera sia alla correzione e al Def.

Tra gli interventi che vedranno luce a fine mese, oltre allo split payment che porterà circa 1 mld nelle casse dello Stato, anche nuove misure per potenziare la lotta all'evasione e facilitare la riscossione. E' escluso tuttavia, per una questione di tempi, che si possa ricorrere anche al gettito aggiuntivo atteso dalla rottamazione delle cartelle Equitalia, circa 3,4 mld complessivamente nel 2017 e 2018.

La manovra arriva nella più ampia cornice del 'Documento di economia e Finanza' che il governo approverà il 10 aprile, senza particolari sorprese positive. Le stime del Def infatti non dovrebbero essere molto diverse da quelle contenute nell'ultima legge di Bilancio: la previsione del deficit 2017 infatti sarebbe intorno al 2,4% del pil (il massimo autorizzato dal Parlamento a dicembre), tenendo conto della mini-manovra calerebbe al 2,2%; la crescita si fermerebbe intorno all'1%.

Atteso nel Def anche un progetto generico di taglio del cuneo fiscale e interventi per lo sviluppo, da dettagliare e contabilizzare nella legge di bilancio per il prossimo anno.

E dal mondo delle imprese è arrivato oggi l'appello del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: "Cosa chiede Confindustria al governo per il Def? Di continuare sulla strada di un intervento organico di politica economica, facendo una manovra che abbia grande attenzione verso le imprese e partendo dalla politica dell'offerta", afferma da un convegno Unicredit a Napoli. Quindi, aggiunge Boccia, "imprese competitive che attuino investimenti, vendano prodotti e servizi nel mondo e alla fine recuperino livelli occupazionali. Un privato che deve reagire ed essere corresponsabile in una dimensione di crescita del Paese. Abbiamo necessità di una politica economica che sia all'altezza di queste aspettative".

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