L'innovazione? Sicuramente una carta vincente a patto che non sia solo tecnologia. Vito Rotondi, Ceo del gruppo Mep, la multinazionale che vende macchinari in oltre cento paesi del mondo non ha dubbi sulla direzione che un'impresa deve prendere per riuscire a competere e vincere su mercati sempre più complessi e globali.
Eletto Ceo dell'anno per l'innovazione con il premio Le Fonti Awards, il manager, che ringrazia ''accoratamente'' la ultracinquantennale proprietà del Gruppo Mep con il presidente Giorgio Del Fabro, offre una visione chiara: ''L'innovazione è un tema forte -dice all'Adnkronos- soprattutto per un Paese come il nostro. Ma quando si parla di questo-sottolinea- si deve andare oltre la mera tecnologia e chiedersi: cosa vuol dire innovare?' Per me l'innovazione è lo spirito innato dell'imprenditoria Italiana, con cui si trova una soluzione e si riparte, è lo spirito di progresso, la motivazione'' anche in contesti di elevata entropia.
Forse è questo che ha spinto l'azienda nel 1967 a lanciare la prima macchina staffatrice al mondo e che vede ancora oggi oltre l'80% delle macchine prodotte girare in ogni angolo del pianeta. ''E ovviamente -dice Rotondi- quando si parla di innovazione, tema non secondario è il management. E' l'insieme di questi fattori che permette a un'azienda di mantenere le promesse sull'utilità di prodotti nuovi da proporre al mercato e se si mantengono le promesse si ha la forza per combattere sui prezzi e per accedere al selettivo canale meritocratico dei capitali''.
Quando si parla di industria 4.0 insomma, non si può parlare solo di robotizzazione. ''E' politica industriale, ed è la cosa più importante. Il tema industria 4.0 in Germania è entrato nel 2011. Ecco, questo, in un'ottica di strategia di sistema paese, è fondamentale. A cominciare dalla tassazione che, se ben studiata, permette di competere ad armi pari con concorrenti internazionali''.
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