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Rischio carte prepagate, Pimpinella (Aiip): "Intelligence e legge Ue contro terrorismo"

30 marzo 2017 | 18.19
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Maurizio Pimpinella
Maurizio Pimpinella

Intervenire sulle carte prepagate anonime per scongiurare di finanziare il terrorismo. Agire a livello normativo e di intelligence perché sia preservata la sicurezza senza danneggiare il consumatore. Queste le richieste che arrivano dall'Aiip, Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica. Solo in Italia il comparto dei pagamenti digitali con carta è cresciuto del 9% nel 2016 e rappresenta un mercato da 190 miliardi di euro. Un pericolo su cui "è necessario intervenire con una migliore, e non maggiore, attività di legislazione", come spiega all'Adnkronos Maurizio Pimpinella, presidente Aiip.

Gli strumenti di pagamento digitali semplificano la vita ma, talvolta, nascondono insidie. Le carte anonime consentono ricariche fino a 2.500 euro l'anno, soldi non tracciabili. Le carte più evolute sono invece virtuali: non viene emessa una tessera plastificata, ma solo un codice che ne consente l'utilizzo. Pimpinella rilancia la richiesta di maggiore attenzione avanzata dal direttore dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia, Claudio Clemente. La IV direttiva antiriciclaggio "interviene esattamente su questo genere di problematiche: la sicurezza è sempre prioritaria per il legislatore. Esistono strumenti prepagati tracciabili e sicuri, come le carte aziendali. Bisogna intervenire su quelli che non lo sono", sottolinea il presidente Aiip.

In tema di IV direttiva antiriciclaggio, "l'Associazione è stata ascoltata presso le commissioni riunite Finanze e Giustizia della Camera dei Deputati. A nostro avviso è fondamentale che il recepimento della normativa in oggetto avvenga tenendo conto delle esenzioni prescritte dal legislatore europeo per determinate operazioni, la cui soglia di importo è considerata tale da non ingenerare rischi". Se così non fosse, "il danno che le imprese e le reti distributive subirebbero si ripercuoterebbe inevitabilmente sui cittadini". I flussi finanziari che si muovono dietro al terrorismo "non seguono alcuna linearità, pertanto, assieme a un lavoro meramente normativo-regolamentare è fondamentale un capillare e costante monitoraggio da parte dell'intelligence", evidenzia.

Da che sembrava essere una nicchia di riferimento per pochi attori, "il comparto dei digital payment è diventato un tema mainstream. Oggi non esistono idee disruptive - spiega il presidente Aiip, Pimpinella - che non abbiano alla propria base procedure di incasso e pagamento tecnologiche". A registrare la crescita maggiore sono i pagamenti contactless (basta avvicinare la carta al Pos, ndr) +700% lo scorso anno: sono 40 milioni le carte abilitate per un mercato da 7 miliardi l'anno, secondo i dati dell'Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of management del Politecnico di Milano.

I new digital payment cresceranno ancora, nel 2019 raggiungeranno i 100 miliardi di euro, pari al 44% del totale dei pagamenti digitali. In questi termini, "la difficoltà maggiore, nel nostro Paese, sta nel comunicare il cambiamento in atto in modo comprensibile a tutti e conseguentemente individuare soluzioni sartoriali per tutti i player del mercato, a cominciare da quelli 'storici' come le banche, oggi attentissime alla marginalità delle proprie iniziative".

Nuova tecnologia sì, ma senza dimenticare la sicurezza. "È fondamentale intervenire al meglio, bilanciando con attenzione le esigenze legate alla sicurezza, senza compromessi, con quelle del mercato. L’expertise di cui è forte l’Associazione è espressione delle oltre 70 aziende leader di mercato che oggi ne fanno parte: negli anni siamo diventati un interlocutore importante per Banca d’Italia, per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per le Commissioni competenti e per gli organismi di vigilanza dediti alla materia. I rapporti con le autorità di controllo sono eccellenti. Maggiore è il dialogo, migliore è il nostro lavoro".

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