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Padoan domani vede il Pd, stretta finale su manovra

03 aprile 2017 | 18.09
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(Fotogramma)
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Stretta finale su Def e manovra. Domani il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan partecipa all'Assemblea del gruppo del Pd alla Camera e l'incontro sarà decisivo per le sorti del programma economico tratteggiato nel Documento di Economia e Finanza, atteso in Cdm entro il 10 aprile, e per il menu dell'aggiustamento dei conti da 3,4 mld di euro che sarà varato quale giorno dopo.

Il Def, che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri lunedì, sarà come di consueto accompagnato dal programma nazionale di riforme che rilancia dossier messi in soffitta dai precedenti governi, nonostante si trattasse di interventi praticamente pronti a cui mancava solo l'avallo politico a procedere, come la riforma del catasto o lo sfoltimento delle agevolazioni/detrazioni fiscali. E proprio la revisione della tassazione sugli immobili alla luce di nuovi criteri per gli estimi appare particolarmente delicata perché andando a rivedere le rendite immobiliari si va ad impattare sulla tassazione, non con un incremento per le casse dello Stato, ma con una redistribuzione tra centro e periferia, sulla base dei metri quadrati e non dei vani. Un passaggio che porterebbe maggiore equità ma ad ogni modo ad alto rischio impopolarità, come in tutti i casi in cui si rimodulano i prelievi fiscali.

Il Pnr ribadirà anche i target delle privatizzazioni in funzione del taglio del debito, dopo la frenata del 2016 con la mancata collocazione della nuova tranche di Poste e lo stop all'operazione su FS.

Sulle stime del Def c'è grande attesa. Il pil 2017 dovrebbe attestarsi tra l'1%-1,1% (era 1% nell'ultima stima del governo); il deficit strutturale al 2,2% inclusa la manovra, al 2,4% senza. Dovrebbe restare invariata la stima di crescita per il 2018 all'1,3%. Quanto al disavanzo per il prossimo anno, sono già in corso i negoziati con l'Europa: potrebbe infatti restare invariato l'impegno ad una riduzione del disavanzo in linea con il bilancio programmatico dello scorso autunno all'1,2% del pil, o l'asticella potrebbe fermarsi tra l'1,8%-2%. Ma su questo fronte la trattativa con l'Ue è serrata.

La manovra per la correzione del deficit dovrebbe arrivare a stretto giro di posta, qualche giorno dopo il Def, insieme ad un pacchetto per la crescita che stanzierà un 1 mld di euro per lo sviluppo delle aree colpite dal terremoto. La manovra correggerà il deficit strutturale dello 0,2% come chiesto dalla Commissione Ue per evitare un procedura per deficit eccessivo. Il dl 'terremoto' con gli sgravi fiscali per le imprese, trattandosi di un intervento 'straordinario', impatterà solo sul deficit nominale.

Un primo giudizio di Bruxelles sulle scelte del governo, alla luce di Def e correzione dei conti, arriverà a maggio con le 'Previsioni economiche di primavera', poi entro i primi di giugno l'esecutivo Ue pubblicherà le raccomandazioni specifiche per Paese che saranno sottoposte al vaglio definitivo dei ministri delle Finanze europei all'Ecofin di giugno o al più tardi luglio.

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