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Alitalia, domani sciopero contro tagli: fermo il 60% dei voli

04 aprile 2017 | 19.10
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Uno sciopero contro un piano di tagli che non rilancia Alitalia. Tutto è pronto per l'astensione dal lavoro dei dipendenti della compagnia che domani fermerà il 60% dei voli. Uno stop che il confronto tra azienda e sindacati, alla presenza del Governo al ministero dello Sviluppo economico, non è riuscito a scongiurare: infatti, i diversi round ai tavoli tecnici che si sono susseguiti dal 21 marzo scorso non sono riusciti ad avvicinare di un millimetro le distanze tra le parti al punto che anche nel corso degli incontri lo sciopero sembrava ormai acquisito e scontato.

Ma già si guarda oltre la protesta di domani: dal 6 aprile, come ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, parte la trattativa ad oltranza con l'obiettivo arrivare a un accordo entro il 13 aprile prossimo. Una convocazione formale non è ancora arrivata ma l'impegno è quello di tornare al tavolo nel pomeriggio di dopodomani.

Quella indicata da Calenda è una deadline cruciale perchè dal 14 aprile scatta la manovra finanziaria , che complessivamente si attesta a 1,9 miliardi, per dare ossigeno alle casse della compagnia, la cui liquidità comincia ad avere i giorni contati e, di conseguenza, con lo spettro del commissariamento che si avvicina. Venerdì scorso, il dossier Alitalia è stato al centro di un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal Premier Paolo Gentiloni. Gli azionisti italiani hanno confermato la volontà di sostenere il rilancio della compagnia. Nella cifra complessiva della manovra rientrano anche i 400 milioni del contingent equity, una sorta di 'cuscinetto' da utilizzare nel caso in cui il piano industriale non dovesse raggiungere i target previsti. Duecento milioni verrebbero versati da Etihad e gli altri 200 dalle banche azioniste che avevano però avanzato la richiesta di una garanzia dello Stato da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Ma la strettoia rimane sempre quella dell'accordo con i sindacati. La trattativa vera e propria che comincerà da dopodomani parte da numeri pesanti. Sul tavolo, sottolinea il segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo, ci sono i 2037 esuberi previsti dal nuovo piano industriale, di cui 1338 sono tempi indeterminati, 558 determinati e 141 sono in attività all’estero. C'è poi l'incognita dei 400 naviganti ai quali ad agosto scade il contratto di solidarietà. Il numero complessivo di eccedenze di personale comprende anche i lavoratori interessati dalle esternalizzazioni previste dal business plan. Si tratta di 813 addetti (composti da 704 indeterminati e da 109 determinati).

Di questi, 314 sono gli addetti nel settore delle manutenzioni che sarebbero oggetto di cessione di attività sulla base della legge in continuità di rapporto di lavoro. Sarebbe, infatti, in corso una trattativa con Atitech che dovrebbe rilevare la manutenzione Alitalia e riprendere alcune della attività ora svolte dall'israeliana Bedek. Destino, però, diverso per 499 persone per le quale si profila il licenziamento. Questi lavoratori sono impiegati in una ventina di tipologie di attività (tra cui finanza, personale, call center etc.), per le quali è prevista la sola cessione di attività senza passaggio di personale.

Contro i licenziamenti i sindacati sono schierati su tutta la linea. Su questo fronte è tutta aperta la partita per individuare i possibili strumenti per la gestione degli esuberi e, dopo gli incontri che il ministero del Lavoro ha avuto prima con i sindacati e poi con l'azienda, si attende ora l'esito dell'istruttoria aperta in sede ministeriale.

Alitalia è stata costretta a cancellare il 60% dei voli, nazionali e internazionali, previsti per domani. Anche alcuni collegamenti programmati fra questa sera e la mattina del 6 aprile hanno subito cancellazioni o cambi di orario. Opereranno regolarmente, invece, i voli del 5 aprile previsti nelle fasce di garanzia: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Grazie al piano straordinario messo in atto, il 92% dei passeggeri coinvolti è stato riprotetto su voli alternativi, oltre la metà dei quali con collegamenti in partenza il giorno stesso. Intanto, a Fiumicino domani si terranno due presidi. Il primo di piloti ed assistenti di volo presso l’area briefing dello scalo e il secondo di tutti i lavoratori di terra, presso l’area tecnica.

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