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Lavoro: Ferrero, parte il progetto di smart working aziendale

04 aprile 2017 | 14.13
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Lavoro: Ferrero, parte il progetto di smart working aziendale

Lavorare un giorno a settimana 'in agilità', da casa o da qualsiasi luogo idoneo, al fine di agevolare e migliorare la conciliazione del rapporto tra i tempi della vita privata e della vita lavorativa (il cosiddetto work-life balance), ma soprattutto per dar vita a un nuovo patto di fiducia tra l’azienda e il collaboratore, facendo leva sul senso di responsabilità individuale e sulle opportunità offerte da un nuovo concetto di lavoro in movimento, nell’era del digitale e in un ambiente costantemente 'connesso'. Con queste finalità prende il via l’iniziativa di Ferrero che apre allo 'smart working'.

In accordo con le sigle sindacali, il progetto sarà inizialmente dedicato a 100 dipendenti, con l’obiettivo a tendere di estenderlo al resto della popolazione Ferrero.

"Come nostra consuetudine abbiamo presentato il progetto ai rappresentanti sindacali e firmato uno specifico accordo con consenso unanime. A settembre 2017 ci sarà un primo bilancio, dopo di che valuteremo i risultati finali. L’obiettivo futuro è estendere l’opportunità a tutti i dipendenti che abbiano un lavoro idoneo e compatibile. Tutti i collaboratori interessati saranno dotati della strumentazione necessaria, ovvero un computer portatile connesso con la rete aziendale e abilitato alle videoconferenze e alla comunicazione a distanza", si legge in una nota dell'azienda.

Le tre società che sono coinvolte dal progetto pilota hanno sede ad Alba: Ferrero Commerciale Italia, Ferrero Technical Services e Soremartec Italia. "Crediamo fortemente in questo progetto. Si tratta di un ulteriore passo verso una forma di lavoro più flessibile e moderna basata principalmente sulla fiducia, dando ai dipendenti maggiore autonomia e responsabilità e contribuendo a un maggior equilibrio tra vita privata e vita lavorativa”, prosegue.

Lo 'smart working' o 'lavoro agile' è una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, che sposta l’attenzione nella valutazione del collaboratore verso i risultati che è in grado di garantire e non verso le ore passate in ufficio: "Si tratta di un’evoluzione del classico rapporto tra datore di lavoro e dipendente, di una maturità e di una consapevolezza - sottolinea - che il mondo del lavoro sta raggiungendo. Essere sempre presenti in ufficio non è più sempre necessario, anche se la dimensione aziendale e sociale del lavoro sono fondamentali e non verranno meno".

“Riteniamo che offrire l’opportunità di un viaggio in meno alla settimana sia senza dubbio un vantaggio per tutti, in termini di costi individuali di spostamento e di tempo risparmiato, ma in futuro anche in termini di tutela per l’ambiente. La formula dello smart working rappresenta un ulteriore tassello, unito allo sviluppo del car sharing e alla fruizione del trasporto pubblico sempre più utilizzato, che renderà la nostra azienda, una volta a pieno regime, ancora più sostenibile, permettendo di ridurre le emissioni di CO2 derivanti anche dal minor numero di spostamenti casa-lavoro", conclude.

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