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Camusso: "Dopo i voucher tocca all'art. 18"

08 aprile 2017 | 13.29
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Susanna Camusso (Fotogramma) - (FOTOGRAMMA)
Susanna Camusso (Fotogramma) - (FOTOGRAMMA)

Dopo la cancellazione dei voucher e il ripristino del principio di solidarietà negli appalti toccherà all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. E' la leader Cgil, Susanna Camusso, ad indicare a quadri e delegati del sindacato il prossimo obiettivo della lotta della confederazione. "Non ci fermeremo fino a che non avremo conquistato la Carta Universale dei diritti. Il nostro obiettivo è quello", dice puntando il dito "sul ripristino dell'articolo 18 in caso di licenziamento illegittimo".

"Non smobilitiamo. La battaglia per i diritti non si ferma perché vogliamo il reintegro in caso di licenziamento illegittimo e perché l'obiettivo finale è la legge di iniziativa popolare della Carta dei diritti universali del lavoro", scandisce Camusso dal palco rivendicando l'orgoglio della Cgil che "tenendo la barra dritta sulle proprie scelte ha condizionato la politica e imparato un altro modo di essere e di fare sindacato quotidiano".

"Abbiamo accolto con favore il decreto su voucher e gli appalti ma non ci facciamo ingannare che basti un decreto. Ci vuole una legge. E anche quando avremo la legge nessuno si illuda che torniamo a casa. Non ci fermeremo", prosegue Camusso ribadendo, in attesa del via libera del Senato, come il sindacato non abbia comunque paura del voto referendario. "Non siamo disperatamente attaccati alla trasformazione in legge delle norme perché crediamo nella democrazia", dice "inorridendo" davanti a chi pensa che la Cgil abbia ricattato il governo.

"Non pensiamo che ogni stagione possa essere quella di un referendum o di una proposta di legge ma ci preoccupano i toni di chi immagina che i lavoratori non possano agire gli strumenti di democrazia. Come dire che una cosa è essere cittadino un'altra essere lavoratori, noi invece vogliamo i cittadini anche nei luoghi di lavoro", aggiunge. Prossimo obiettivo dunque la Carta dei diritti universali, quel nuovo Statuto dei lavoratori (articolo 18 compreso) che la commissione della Camera ha già incardinato e su cui ha garantito l'avvio in tempi brevi dell'esame parlamentare.

Ma l'agenda della Cgil, come elenca ancora Camusso, contempla anche molto altro: "Vogliamo risposte sugli investimenti e su un piano straordinario di occupazione giovanile" ma sopratutto sulla "lotta alla precarietà che resta la nostra bussola". Troppe le forme di lavoro per far fronte "alla stagionalità, alla superstagionalità", ironizza ancora, "e poi parlano di mercato rigido", schierando però il sindacato a favore di un riordino delle troppe formulazioni contrattuali per governare e semplificare i rapporti di lavoro.

Una mediazione che alla Cgil però appare difficile visto l'attuale panorama imprenditoriale: "Siamo stufi di associazioni di imprese che contrastano sul territorio la legge sul caporalato; stufi e preoccupati di un sistema di aziende che alza le spalle se arrivano le agenzie interinali romene" dice prima di attaccare Confindustria. "Siamo stufi di associazioni industriali che premono per misurare la rappresentanza del sindacato mentre continuano ad applicare contratti pirata nei settori più difficili del mondo del lavoro", conclude Camusso che chiama a raccolta il popolo della Cgil per una "grande straordinaria manifestazione" il 6 maggio a Roma.

A fare da cornice nuovamente la periferia romana "per tessere quel filo di solidarietà, di indentità, e per dire che si può, si può continuare a parlare di diritti e di lavoro".

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