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Alitalia, firmato pre-accordo: ora il referendum

14 aprile 2017 | 07.12
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Prima fumata bianca nella vertenza Alitalia. dopo una maratona negoziale, cominciata ieri mattina alle 9:30 e terminata la scorsa notte alle 3:30 al ministero dello Sviluppo economico, azienda e sindacati e associazioni professionali di categoria hanno firmato, alla presenza del Governo, un "verbale di confronto": di fatto un pre-accordo che ora passerà all'esame dei lavoratori con una consultazione referendaria. A fronte di un esito positivo, verrà sottoscritto un "accordo coerente con tale verbale".

Con la firma di questo verbale, Alitalia ritiene "rispetto a quanto deliberato dal cda, di avere sfruttato ogni flessibilità negoziale". I sindacati e le associazioni professionali, "preso atto della grave situazione aziendale e nella prospettiva di evitare il rischio di cessazione delle attività e le relative conseguenze, concordano che quanto contenuto nel verbale sia quello che è stato possibile raggiungere nel lungo negoziato".

Si riducono gli esuberi del personale a tempo indeterminato, che scendono dalle iniziali 1338 a 980 unità. A prevederlo è il verbale di confronto firmato, attraverso il ricorso a una serie di misure: il superamento dei progetti di esternalizzazione delle aree manutentive e di altre esternalizzazione; ricorso alla cigs entro maggio 2017 per due anni, attivazione di programmi di politiche attive del lavoro, con riqualificazione e formazione del personale , misure di incentivazione all'esodo,miglioramenti di produttività ed efficienza, con un rinvio in azienda per la definizione entro il prossimo mese.

DELRIO - "Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto" e "crediamo di aver fatto il massimo sforzo possibile" per salvare Alitalia. Ad affermarlo il ministro delle Infrastruttue e Trasporti, Graziano Delrio. "Gli esuberi sono calati molto, anche perché sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l'azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo i tagli salariali", ha sottolineato.

"C'è preoccupazione - ha detto ancora Delrio - perché Alitalia è un'azienda in grandi difficoltà. Abbiamo lavorato fin da dicembre per convincere gli azionisti a mettere denaro fresco". Altrimenti, "l'azienda avrebbe chiuso in pochi giorni".

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