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Eni, incontro Calenda-Descalzi su Val d'Agri: da Mise supporto in verifica

18 aprile 2017 | 20.28
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Claudio Descalzi  (Fotogramma)
Claudio Descalzi (Fotogramma)

Incontro oggi tra il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi dopo la decisione della Giunta Regionale della Basilicata di sospendere le attività del Centro Olio Val d’Agri. Lo rende noto un comunicato del Mise assicurando che assieme al ministero dell'Ambiente "forniranno ogni necessario supporto e cooperazione alla Regione per coadiuvare l’Arpab nelle sue specifiche competenze in materia".

Nel corso dell'incontro, Descalzi ha comunicato di aver avviato oggi in via cautelativa e proattiva la procedura di sospensione delle attività del CoVA, in attesa di ricevere formalmente la comunicazione del provvedimento della Regione confermando che le prescrizioni emanate dalla Regione per la messa in sicurezza, consistenti nella disposizione di barriere idrauliche sul lato sud del Centro Olio ed esterne, "sono state tutte adempiute".

La società inoltre, ha proseguito Descalzi,"sta realizzando il doppio fondo nei tre serbatoi esistenti che non ne sono ancora dotati, il primo dei quali sarà completato entro la fine di Maggio, in modo da disporre di una migliore protezione del suolo ed il relativo monitoraggio ambientale dei serbatoi".

Mise, allo stato non emerse criticità su sicurezza, avanti ispezioni

Gli uffici tecnici del Ministero, intanto, che svolgono costantemente sopralluoghi tecnici all’interno dell’area del CoVA, hanno effettuato rilievi specifici, volti ad accertare l’entità della contaminazione, a individuarne l’origine e a verificare le misure di messa in sicurezza e monitoraggio adottate, a rilevare eventuali effetti negativi sulla sicurezza del luogo di lavoro, dell’esercizio degli impianti e sulle maestranze addette. "Attualmente non sono emerse criticità circa la sicurezza dell’impianto. Tali ispezioni proseguono e saranno effettuate anche nell’arco di questa settimana, fermo restando la competenza dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAB) sulle aree esterne al CoVA", prosegue la nota.

"Da quanto finora accertato sul posto e dalle informazioni fornite dalla società titolare, è emerso che la dispersione degli idrocarburi liquidi è ascrivibile a una non perfetta tenuta del fondo di uno dei quattro serbatoi dedicati allo stoccaggio dell’olio, che è stato da tempo svuotato", si legge ancora nella nota. Il ministero, infine, attraverso i citati uffici tecnici e i propri laboratori chimici, e il ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso l’ISPRA, "forniranno ogni necessario supporto e cooperazione alla Regione per coadiuvare l’ARPAB nelle sue specifiche competenze in materia.

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