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Spazio, nuovo tassello per Cheops: team italiano consegna telescopio

03 maggio 2017 | 18.48
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Team italiano al lavoro sul telescopio di Cheops (Foto ASI)
Team italiano al lavoro sul telescopio di Cheops (Foto ASI)

Nuovo tassello per la missione del satellite Cheops che nel 2018 andrà a caccia di nuovi mondi. Il team italiano ha infatti consegnato oggi al partner elvetico il telescopio di Cheops, la missione europea dell'Esa per lo studio dei pianeti di altre stelle che sarà pronta al lancio entro la fine del prossimo anno. Ad annunciarlo è l'Asi ricordando che sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Inaf, il telescopio è stato realizzato nei laboratori della Leonardo di Firenze, con la collaborazione di Thales Alenia Space di Torino e Medialario di Bosisio Parini.

Il team italiano, di cui fanno parte anche ricercatori dell’Università di Padova e lo Space Science Data Center dell’Asi, ha contribuito alle attività scientifiche necessarie a definire i requisiti, a verificare le performance strumentali, a preparare l’analisi dei dati. Cheops (CHaracterizing ExOplanet Satellite), è la prima delle missioni di classe Small del programma "Cosmic Vision 2015-2025" dell’Agenzia Spaziale Europea, destinata a misurare con precisione le caratteristiche fisiche ancora sconosciute di pianeti in sistemi planetari diversi dal Sistema Solare.

Sviluppato congiuntamente con l’Ufficio Svizzero dello Spazio, il programma vede la guida dell’Università di Berna in consorzio con altri 11 paesi europei, tra cui spicca il contributo dell’Italia che ha disegnato gli specchi raccoglitori e l’ottica a ridosso del piano focale e che è stata responsabile dell'integrazione e del collaudo del telescopio, la cui struttura meccanica è stata fornita dall’Università di Berna.

Il piccolo satellite Cheops, dal peso di 250 chili, inizierà la sua missione con un lancio del razzo Soyuz dalla base europea di Kourou, Guyana Francese, che lo porterà in un’orbita a 700 chilometri di altezza con un’inclinazione di 98° rispetto all’equatore, dove opererà per almeno quattro anni. Il payload scientifico di Cheops è un telescopio molto compatto, poco più di 30 cm di diametro e di lunghezza, che dedicherà le sue osservazioni alla misura della luce che giunge da stelle i cui pianeti sono stati individuati da altri strumenti, da terra o dallo spazio.

"Fornito di un paraluce di lunghezza pari al tubo, il telescopio è stato progettato in modo di ottenere la massima riduzione della luce diffusa possibile per generare un’immagine volutamente de-focalizzata e sparpagliata su un'area di circa 765 pixel" sottolinea Roberto Ragazzoni dell’Osservatorio Astronomico Inaf di Padova, Instrument Scientist del telescopio di CheopsS. "In questo modo -chiarisce- è possibile raggiungere una precisione elevatissima nelle misure fornite".

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