"Non bisogna mettere una tassa sull'intelligenza artificiale ma una tassa sulle fesserie con cui avremmo risolto da tempo ogni problema di debito pubblico". E' la proposta ironica e provocatoria lanciata oggi dal leader di Confindustria, Vincenzo Boccia chiudendo il convengo dei giovani imprenditori. "Bisogna cambiare la tipologia delle tasse perché chi dice fesserie e poi si candida ragionando per titoli e rovinando il Paese è un lusso che non ci possiamo permettere", prosegue. Ma una tassa, aggiunge, "è anche poco per questi che parlano di cuneo fiscale pensando si tratti di quelli di Cuneo", prosegue tra gli applausi della platea. "Capisco che parlare di macroeconomia è una cosa difficile ma allora prima di entrare in politica facciano un corso. Altrimenti non entrino in politica che fanno guai al Paese", sottolinea.
"Qualcuno ci ha criticato, qualcuno dall'esterno ha chiesto anche le dimissioni del presidente di Confindustria, io sono tranquillo me ne preoccuperò quando lo chiederete voi". Così, con un chiaro riferimento alla Lega Nord di Salvini, Boccia chiarisce poi il suo futuro e quello dell'organizzazione industriale. "Quando lo chiede qualcuno dall'esterno non me ne frega niente", conclude tra gli applausi calorosi della platea dei giovani industriali.
