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Banche venete, via libera a salvataggio: dallo Stato 5 mld

25 giugno 2017 | 07.38
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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge 'Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza Spa e di Veneto Banca Spa'. Il Cdm che aveva all'esame il decreto per il salvataggio delle due banche venete è durato circa 20 minuti.

Il provvedimento apre ora la strada alla separazione delle attività 'sane' dei due istituti da quelle 'malate': "Una 'good bank' e una 'bad bank' - ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell'Economia Padoan - dove saranno collocate tutte le attività in sofferenza". Per la banca 'buona' è stata selezionata, dopo un esame trasparente, Intesa SanPaolo "che ha presentato l'offerta più significativa".

Le due banche venete "cesseranno di operare come banche venete ma continueranno ad operare come componenti del gruppo Intesa SanPaolo e non ci sarà alcun interruzione dello servizio agli sportelli".

PADOAN - Quindi, "da domani, si svolgerà l'attività normale allo sportello" delle due banche. "Non c'è nessuna interruzione dell'attività" ha affermato il ministro.

"L'esborso per lo Stato ammonta a circa 5,5 miliardi di euro" e "complessivamente sono mobilizzate risorse a favore dell'operazione fino ad un massimo di 17 miliardi di euro" ha aggiunto il ministro.

LE RISORSE - Arriveranno infatti 4 miliardi e 785 milioni in termini di "anticipo di cassa a disposizione di Banca Intesa" per ottenere il proprio "rafforzamento patrimoniale" e "per adeguare il capitale necessario all'acquisizione delle due venete", ha precisato il ministro. Ci sono poi ulteriori 400 milioni, "unico altro esborso immediato a copertura di garanzie".

Inoltre, ci sono 12 miliardi aggiuntivi come "risorse mobilizzate dallo Stato", fino a un massimo dunque di 17 miliardi totali.

LE REGOLE UE - Si tratta di un provvedimento che "stabilizza l'economia del Veneto - ha detto Padoan - protegge i risparmiatori e salvaguarda l'attività economica delle banche venete, nel pieno rispetto delle regole europee" ha sottolineato. "Il governo ha usato le regole europee nel modo migliore possibile" per "stabilizzare e diminuire le fragilità, presunte o vere, del sistema creditizio italiano".

Da questa operazione, ha concluso, "non c'è impatto sulla finanza pubblica. Si utilizzano risorse già disponibili".

GENTILONI - Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri "consentirà di rassicurare e di stabilizzare la situazione" dei due istituti, ha affermato il premier Paolo Gentiloni, aggiungendo: "Confido in Parlamento nel sostegno più ampio possibile".

"Questa crisi" delle banche venete, ha proseguito, "ha raggiunto livelli che hanno reso necessario l'intervento di salvataggio a favore dei correntisti e dei risparmiatori, di chi in queste banche lavora e a favore dell'economia del territorio, del nostro sistema bancario e della sua efficienza, per evitare i rischi di un fallimento disordinato".

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