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Banche venete, Intesa Sp: "In sicurezza oltre 50 mld di risparmi"

25 giugno 2017 | 19.25
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"Oggi abbiamo deliberato l’acquisizione di parte delle attività di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, due istituti ormai in condizione di dissesto conclamato e per i quali erano andati falliti precedenti tentativi di salvataggio il cui costo per la nostra banca, unito a quello sopportato per la crisi delle quattro banche locali dell’autunno 2015, è stato pari a oltre 1,5 miliardi euro. Peraltro, Intesa Sanpaolo aveva dato la sua disponibilità a sottoscrivere una quota parte di un versamento di 1,2 miliardi per un ulteriore capitalizzazione delle due banche, non andata in porto per l’insufficiente partecipazione del sistema bancario". E' quanto sottolinea Carlo Messina, Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo.

"Senza l’offerta di Intesa Sanpaolo - l’unica significativa presentata nell’asta competitiva indetta dal Governo - la crisi delle due banche avrebbe avuto un grave impatto sull’intero sistema bancario italiano, con conseguenze drammatiche sull’economia nazionale, mettendo anche a rischio le prospettive di ripresa del Paese. Il nostro intervento -rileva- consentirà di mettere in sicurezza oltre 50 miliardi di risparmi affidati alle due banche e di tutelare 2 milioni di clienti, di cui 200.000 aziende operanti in aree tra le più dinamiche del Paese. Oltre a ciò, l’integrazione delle due banche e del relativo personale sarà gestita senza licenziamenti ma solo attraverso uscite volontarie".

"A seguito dell’acquisizione - prosegue Messina - Intesa Sanpaolo metterà a disposizione dell’economia reale dei territori in cui operano le due banche venete un plafond di 5 miliardi di erogazioni di nuovo credito, a valere sul secondo semestre 2017, che si sommano ai 50 miliardi già previsti in Italia per l’intero anno".

Inoltre, Intesa Sanpaolo "contribuirà al ristoro degli investitori retail di obbligazioni subordinate, per un ammontare complessivo di 60 milioni. L’offerta, oggi deliberata dal nostro CdA, è stata avanzata a condizione che non venisse pregiudicata la forza patrimoniale di Intesa Sanpaolo a presidio di 860 miliardi di risparmi affidati alla nostra banca, né intaccate le prerogative dei suoi azionisti".

"A seguito dell’integrazione delle reti delle due banche, Intesa Sanpaolo diventerà banca di riferimento nel Nordest, seconda rete commerciale in Sicilia e rafforzerà ulteriormente la sua presenza in Puglia. In questi territori - aggiunge Messina - la nostra banca intende rimanere elemento centrale per le famiglie e le imprese, secondo un modello di fare banca che fa di Intesa Sanpaolo un protagonista riconosciuto a livello europeo".

"La nostra - conclude - è una banca radicata nei territori in cui opera e per questo siamo convinti che il valore più importante siano le persone: clienti e dipendenti. Questa sarà la nostra priorità anche in tutti i territori dove i gruppi bancari Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono presenti".

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