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1° luglio, parte la 'nuova Equitalia'

30 giugno 2017 | 06.52
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Dopo tanto parlarne, parte la 'nuova Equitalia'. Da sabato 1° luglio, per effetto del decreto fiscale 193/2016, Equitalia viene soppressa e tutti i rapporti pendenti - comprese le cause - passano ad 'Agenzia delle Entrate-Riscossione'.

Il nuovo ente avrà la facoltà di accedere a diverse banche dati, procedendo al pignoramento dei conti correnti in modo diretto, senza dover richiedere autorizzazione al giudice: le somme saranno bloccate e rigirate al Fisco, per gli importi a debito.

Un procedimento, va sottolineato, la cui normativa "esiste da 12 anni", ha precisato in questi giorni Equitalia. "Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005" ha chiarito l'ente in vista dell'accorpamento con l'Agenzia delle Entrate.

ANAGRAFE TRIBUTARIA - Ad ogni modo, certo è che - una volta entrate in vigore le disposizioni del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (quel dl 193/2016 successivamente convertito nella Legge 225/2016) - il nuovo ente, che opera sotto la vigilanza e il controllo dell'Agenzia, avrà accesso ai dati dell'Anagrafe Tributaria.

IL PIGNORAMENTO - L''AdE-Riscossione' potrà accedere anche alla banca dati Inps, ottenere le informazioni che le servono (ad esempio i dati dei rapporto di lavoro) e procedere a pignorare stipendio, pensione o indennità.

QUANDO SCATTA? - L'ente può procedere al pignoramento del conto corrente se, passati 60 giorni dalla notifica, la cartella esattoriale non è stata pagata. Trascorso il termine, l'Ente riscossione può subito inviare alla banca l'atto di pignoramento ancora prima di notificarlo all'interessato, per poi invitarlo al pagamento del dovuto entro altri 60 giorni. Se il debitore persevera e continua non pagare, il Fisco richiede alla banca di versare l'importo pari al debito, senza necessità di rifarsi a un giudice.

COME DIFENDERSI? - Il contribuente che riceve la notifica del pignoramento del conto corrente, per impedirlo deve presentare entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento una richiesta di rateizzazione. Solo una volta accettata tale richiesta di dilazione - e pagata la prima rata del piano di ammortamento - il contribuente può presentare la richiesta di sblocco del conto.

CARTELLE PENDENTI - Per quanto riguarda cartelle e debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali - come Tasi, Imu, Tari o bollo auto - non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno trasferite all'Agenzia delle Entrate-Riscossione.

I DEBITI RESTANO - Esisterà quindi una continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito: i cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento, o che hanno un piano di rateazione, dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo Ente.

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