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Cisl, Furlan confermata segretario generale: 98% di si

01 luglio 2017 | 17.21
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Cisl, Furlan confermata segretario generale: 98% di si

Con una maggioranza bulgara, il 98% di voti a favore, Annamaria Furlan è stata confermata segretario generale della Cisl. Il consiglio generale appena rieletto infatti le ha tributato 194 voti a favore su 198 votanti, 1 scheda nulla e 3 bianche. Si chiude così all'insegna dell'unità il congresso. "Sono molto contenta. Avremo una grande responsabilità perché le cose da fare sono tante ma le faremo con grande unità come è stato questo nostro grande congresso", ha commentato appena rieletta.

Poco prima, nell'intervento di chiusura del congresso, Furlan ha passato in rassegna i temi più caldi emersi in questi giorni. A partire dal nodo del contratto. "Serve cambiare il modello contrattuale e speriamo che Confindustria il 4 luglio dia segnali di risveglio". Un cambiamento però a cui chiama, alla vigilia del confronto, anche il sindacato stesso: "a cambiare deve essere anche il nostro modello di riferimento", dice ricordando come "il lavoro si sposta e ha bisogno di nuovi modelli ma anche di nuove tutele" e invitando a "rivedere anche le nostre tradizioni su flessibilità di orario e professionalità". Poi, la rappresentanza. "Non è una disputa tra Orazi e Curiazi, che diciamo è anche un po' ridicola, ma è prendere atto che si ha bisogno di mettere ordine a tutto ciò che in questi anni è stato profondamente disordinato", spiega. "Anche questo è un modo per rispondere a quel populismo sindacale che mette all'angolo, come già drammaticamente successo, la tutela dei lavoratori", incalza ricordando le più recenti vicende di Alitalia e Almaviva. "Lo abbiamo visto in questi casi cosa significa populismo sindacale. E' per questo che dobbiamo essere propositivi di fronte ad un cambiamento delle regole con cui non consentire più che pochi possano decidere che è meglio dei lavoratori licenziati che contrattare il futuro", aggiunge Furlan.

Quindi, i capitoli su cui il sindacato deve giocare unito. "Alcune scommesse le abbiamo vinte soprattutto per la nostra capacità di tenere saldo il filo dell'unità e la capacità di proporre, ascoltare e trovare ciò che ci accomuna. Senza unità non saremmo mai riusciti a cambiare la legge Fornero, non avremmo mai ottenuto quel risultato", ricorda il leader Cisl. "E' per questo che noi abbiamo chiesto, perchè quando si sta insieme non si pretende ma si chiede, un grande patto sul fisco. E il fatto che dicano sì, a partire dalla Cgil, al fatto che la nostra proposta di legge possa essere un buon modo di iniziare il dibattito, è risultato importante su cui andare avanti", prosegue. In primo piano anche le pensioni. "Dobbiamo fermare l'automatismo legato all'aspettativa di vita: questo meccanismo infernale per cui sempre di piu' si alza l'eta' pensionabile", scandisce. E alla vigilia del riavvio del dialogo tecnico con il governo sulla fase due del confronto sulla previdenza chiede che si definisca "una pensione di garanzia" per quei giovani che entrando tardi nel mercato del lavoro si apprestano ad un futuro previdenziale di povertà. Non solo. "Dobbiamo dare risposte con meccanismi di rivalutazione delle pensioni esistenti per i tanti anziani del nostro Paese, per i quali spesso essere pensionati significa essere poveri", conclude.

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