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Renzi sfida Bruxelles: "Deficit al 2,9% per 5 anni"

09 luglio 2017 | 10.32
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"Matteo Renzi lancia la sfida all’Ue: ritorno per 5 anni ai parametri di Maastricht con deficit al 2,9%. 'Così avremo a disposizione almeno 30 miliardi per i prossimi 5 anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita'". E' uno dei passaggi del libro 'Avanti' del segretario del Pd riportato in prima pagina su 'Il Sole 24 ore', che oggi ne pubblica un'anticipazione sotto il titolo "La sfida di Renzi alla Ue: deficit al 2,9% per 5 anni".

Insomma, "il segretario Pd propone uno scambio in Europa: 'Noi abbassiamo il debito ma la strada maestra per farlo è la crescita. Quindi abbiamo bisogno di abbassare le tasse'. Operazione sul patrimonio con Cdp", si legge ancora sul quotidiano economico. "Una sfida così grande - scrive Renzi - ha bisogno di un governo di legislatura per negoziare un accordo duraturo a Bruxelles".

"Per tornare credibile l’Europa torni simbolicamente in tre luoghi fisici: a Ventotene per quel che riguarda gli ideali; a Lisbona per la strategia; a Maastricht per la direzione economica", esorta Renzi che aggiunge: "L’avvento scriteriato del Fiscal compact nel 2012 fa del ritorno agli obiettivi di Maastricht (deficit al 3% per avere una crescita intorno al 2%) una sorta di manifesto progressista".

"Noi pensiamo - spiega Renzi - che l’Italia debba porre il veto all’introduzione del Fiscal compact nei trattati e stabilire un percorso a lungo termine. Un accordo forte con le istituzioni europee, rinegoziato ogni cinque anni e non ogni cinque mesi. Un accordo in cui l’Italia si impegna a ridurre il rapporto debito/Pil tramite sia una crescita più forte, sia un’operazione sul patrimonio che la Cassa depositi e prestiti e il ministero dell’Economia e delle Finanze hanno già studiato, sebbene debba essere perfezionata; essa potrà essere proposta all’Unione europea solo con un accordo di legislatura e in cambio del via libera al ritorno per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9%. Ciò permetterà al nostro Paese di avere a disposizione una cifra di almeno 30 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita. La mia proposta è semplice: questo spazio fiscale va utilizzato tutto, e soltanto per la riduzione delle tasse, per continuare l’operazione strutturale iniziata nei mille giorni".

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