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Val Di Vizze, l'impianto biogas nato dall'iniziativa di 62 allevatori

10 luglio 2017 | 18.21
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Val Di Vizze, l'impianto biogas nato dall'iniziativa di 62 allevatori

A vederlo oggi, ad un anno di distanza dall'entrata in funzione, appare come un impianto di depurazione come tanti, anzi forse migliore visto che l'impatto ambientale è davvero minimo. L’impianto della Val di Vizze nato dall’iniziativa di 62 allevatori dell’Alta Val d’Isarco per trasformare in energia le deiezioni bovine non ha avuto un avvio facile. Sulla sua costruzione si è dovuto esprimere addirittura il Consiglio di Stato che ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dal Comune di Vipiteno.

Tutto ha avuto inizio nel 2004 quando un gruppo di agricoltori locali si riunì nella Biogas Wipptal, fondata nel 2008, per realizzare un impianto a biogas alimentato dai reflui zootecnici prodotti dalle aziende locali, producendo energia elettrica rinnovabile dalla cui vendita ricavare entrate aggiuntive e ottenendo calore utile per l'essiccazione del digestato, un fertilizzante naturale e inodore.

Un progetto di cui sono divenuti partner anche la cantina di Termeno, la libera Università di Bolzano e l’Università di Torino e che ottenendo i finanziamenti “Life+” ha di fatto ricevuto il benestare non solo della Commissione Europea, ma anche del Ministero dell’Ambiente.

Un impianto che faceva paura e sul quale si era espresso anche il Tar di Bolzano che in prima istanza aveva accolto i ricorsi del Comune di Vipiteno. “Forse il nostro impianto faceva paura - dichiara il presidente di Biogas Wipptal, Klaus Stocker - perché la popolazione non era molto informata. Avevano visto altri impianti che emanavano un forte odore e pensavano che anche il nostro avrebbe creato disagi. In realtà - conclude -non è così. Il nostro incontro di oggi si svolge a pochi metri di distanza dallo stabilimento e nessuno di noi nota strani odori”.

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