Il governo starebbe studiando un 'allentamento' dei requisiti contributivi, previsti per l'accesso all'Ape social con cui tutelare maggiormente le donne impegnate nei lavori di cura e di assistenza. L'ipotesi, a quanto si apprende, è stata delineata nel corso dell'incontro tecnico con Cgil Cisl e Uil al ministero del Lavoro dedicato alla fase due dell'accordo sulla previdenza.
Una "attenzione alle donne" e una "soluzione innovativa" che l'esecutivo potrebbe concretizzare prevedendo uno 'sconto' ai 30-36 anni di contributi, previsti attualmente per l'accesso all'Ape Social (insieme ai 63 anni di età) da tarare appunto sul lavoro di cura e assistenza svolto dalle donne nel corso della carriera lavorativa.
Solo una ipotesi sul tavolo al momento. Il governo si sarebbe impegnato a portare simulazioni e dati già nel prossimo round tecnico che si terrà prima dell'incontro politico con i leader di Cgil Cisl e Uil presumibilmente entro la fine di luglio.