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Riforma Madia

Statali, arriva il concorso unico

12 luglio 2017 | 11.07
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(Fotogramma)
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A metà giugno 8mila candidati si contesero i 10 posti fissi da infermiere messi a disposizione dall'Irccs Fondazione Policlinico di Milano, ad inizio luglio oltre 85mila domande arrivarono alla Banca d'Italia per il concorso destinato all'assunzione di 30 vice assistenti mentre ieri erano presenti ben 12mila persone al concorso pubblico per 200 posti tenutosi a Genova. Cifre che hanno fatto scalpore e che riflettono l'alto tasso di disoccupazione giovanile, ma non solo. Mostrano anche un sistema, quello dei concorsi pubblici, caratterizzato da criticità e sprechi, in termini sia economici che organizzativi. Ogni anno infatti, nonostante il parziale blocco del turn over nel pubblico impiego, sono una miriade i concorsi banditi, anche per l'assunzione di poche persone.

Uno dei decreti attuativi della riforma Madia (num. 75 del 25 maggio scorso) cerca proprio di mettere ordine nel complesso sistema dei concorsi delle amministrazioni pubbliche. L'intenzione sarebbe quella di introdurre concorsi nazionali unici vincolando le procedure di reclutamento ad un 'Piano triennale dei fabbisogni', con l'obiettivo di contenere e orientare la programmazione delle assunzioni. In pratica, mentre oggi ogni amministrazione può indire il proprio concorso, con la nuova normativa solo le amministrazioni centrali (come Ministeri, Inps e Inail) che comunicheranno i propri fabbisogni potranno partecipare ai bandi unici triennali. Senza il piano dei fabbisogni e senza il decreto che approvi le procedure di reclutamento, gli enti statali non potranno assumere.

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