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Il mattone tira, mercato immobiliare in ripresa

24 luglio 2017 | 13.26
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(Adnkronos)
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Nel primo trimestre dell'anno le convenzioni notarili di compravendite per unità immobiliari (169.527) sono cresciute dell'1,8% su base congiunturale (+1,6% il settore dell’abitativo e +4,5% il comparto economico). E' quanto rileva l'Istat.

Gli incrementi congiunturali più significativi interessano il Nord-est sia per il complesso delle compravendite di immobili (+3,1%) che per il comparto abitativo (+3,0%), il Nord-ovest e il Sud per l’economico (+5,2% entrambe).

Una lieve flessione si evidenzia, invece, al Centro sia per il complesso delle transazioni (-0,1%) che per il settore abitativo (-0,2%). In termini tendenziali le convenzioni notarili di compravendite per unità immobiliari aumentano del 6,5% (settore abitativo +6,5% e comparto economico +5,5%) in un contesto di rallentamento della crescita.

L’aumento su base annua interessa tutte le ripartizioni geografiche, con incrementi più significativi nel Nord-est e nel Nord-ovest per il settore dell’abitativo (rispettivamente +8,8% e +8,2%) e nelle Isole e nel Nord-est per quello economico (+9,5% e +8,1%).

La crescita tendenziale interessa sia le città metropolitane sia i piccoli centri: per l’abitativo rispettivamente +7,0% e +6,1%, per il comparto economico +4,6% e +6,2%.

Il 93,8% delle convenzioni stipulate, spiega l'Istat nel dettaglio, riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (159.024), il 5,6% quelli ad uso economico (9.534) e lo 0,6% quelli ad uso speciale e multiproprietà (969).

Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (97.199) registrano un incremento del 2,5% rispetto al trimestre precedente e del 10,7% su base annua. La ripresa interessa tutto il territorio nazionale.

La crescita tendenziale, rileva infine l'Istituto nazionale di statistica, riguarda tutte le ripartizioni geografiche - con variazioni più consistenti nel Nord-ovest (+12,2%) e nel Centro (+10,8%) – ed è più marcata nelle città metropolitane (+11,9%) rispetto ai piccoli centri (+9,8%).

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