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Atac, Delrio: "Rischia di fare la fine di Alitalia"

12 agosto 2017 | 09.20
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(Fotogramma)
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"Il diritto della mobilità ai cittadini di Roma, come anche ai milioni di turisti che la visitano e sostengono la sua economia, va garantito e per farlo ha bisogno di un'azione forte e coraggiosa". Lo afferma il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, intervistato dal 'Messaggero'.

Al giornalista che fa il paragone con la vicenda Alitalia, il ministro risponde che “il paragone è purtroppo pertinente. Anzi. La mobilità a Roma, la capitale del nostro Paese, è una questione forse anche più seria e complessa. Il tempo non lavora a favore di chi deve decidere, cioè dell'azionista. Il rischio del dissesto finanziario - avverte - è reale e, sottolineo, non va sottovalutato. Già due manager hanno lasciato il campo e non vorrei che anche il terzo gettasse la spugna".

"L'azionista deve scegliere in fretta o saranno guai, e lo dico tifando per Roma, facendo scelte gestionali e operative rapide. Noi come governo ci siamo, perché si tratta di una questione nazionale. Però ognuno deve assumersi le proprie responsabilità - afferma Delrio - Lo Stato sta facendo la sua parte da tempo. Contribuisce per 300 milioni all'anno al ripiano del debito di Roma e vi è una legge speciale per Roma Capitale".

"Il Comune ha fatto una richiesta di fondi al Mit per il rinnovo dei bus. Noi abbiamo messo in campo la più grande operazione di rinnovo del parco autobus mai fatta prima - prosegue il ministro - Già 150 autobus sono arrivati a Roma con le decisioni della giunta Marino".

"Nella seconda metà di luglio Roma Capitale ha chiesto invece al Mit investimenti per il rinnovo del materiale rotabile delle metropolitane A e B per 500 milioni. E' una cifra molto consistente - conclude Delrio - ma sul tema siamo disponibili ad aprire un dialogo, per il bene dei cittadini romani già troppo provati da disservizi".

In un'intervista a 'La Repubblica' Delrio parla di abusi edilizi. "Quando sento parlare di Italia dei condoni mi sembra di tornare indietro di vent’anni. Abbiamo impugnato la legge della Campania sugli 'abusi di necessità', siamo pronti a fare lo stesso con altre norme regionali" dice il ministro annunciando che le sanatorie locali saranno fermate.

"Non sono tollerabili difformità di vedute tra Stato ed enti locali, soprattutto su temi come quello dell’abusivismo edilizio - prosegue Delrio - il vero deterrente sono le demolizioni: se chi commette un abuso perde il possesso del bene e lo vede distruggere, ci penserà cento volte prima di commetterne un altro. È anche una questione di cultura della legalità, sulla quale evidentemente non si è mai investito abbastanza".

"Sarebbe il caso di concentrarsi sulle priorità: la seconda casa al mare, l’ecomostro costruito da un mafioso, lo scempio a due passi dalla costa. Cominciamo da quelli - spiega Delrio - proviamo ad accelerare l’iter per abbattere abusi conclamati di questo genere. E, soprattutto, aiutiamo chi di questa battaglia ne fa un programma politico, mettendoci la faccia e rischiando in prima persona".

Evidente il riferimento al sindaco di Licata in Sicilia, Angelo Cambiano, che non stenta a definire "eroe", che proprio quale paladino della lotta all'abusivismo edilizio è stato sfiduciato dal suo Consiglio comunale.

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