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Cancellazione Forestale, Tar Pescara rinvia decreto a Consulta

17 agosto 2017 | 15.02
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Cancellazione Forestale, Tar Pescara rinvia decreto a Consulta

"Importante sentenza del Tar di Pescara: la militarizzazione forzata degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato presenta diversi profili di incostituzionalità e la 'militarizzazione' non garantisce maggiore efficacia al funzionamento delle forze di polizia. Ora attendiamo il pronunciamento della Corte costituzionale". A farlo sapere è la Funzione Pubblica Cgil Nazionale che in questi mesi, dopo l'approvazione definitiva del decreto della riforma di Pa che ha 'cancellato' la Forestale, ha promosso più di mille ricorsi di appartenenti al soppresso Corpo Forestale dello Stato presso diversi Tar.

"Pensiamo che - prosegue il sindacato - anche gli altri Tribunali amministrativi, presso i quali abbiamo presentato ricorsi, potranno adottare analogo orientamento. Toccherà comunque alla Corte Costituzionale pronunciarsi adeguando le norme a criteri di democrazia e al rispetto dei diritti".

In ogni caso, conclude la Fp Cgil, "la sentenza del Tar di Pescara rappresenta un primo importante orientamento in linea con le posizioni e i rilievi che in questi anni abbiamo assunto nei confronti di un provvedimento, quello che ha cancellato la Forestale, sbagliato e, a nostro parere, con rilevanti rilievi di incostituzionalità".

La sentenza del Tar di Pescara poggia su due osservazioni: indimostrate esigenze di bilancio e mancanza di scelta "libera e volontaria" a diventare personale militare. A segnalarlo è l’avvocato Egidio Lizza dello Studio Legale Romano, che assiste gran parte del personale nel contenzioso in corso.

"Il Tar Pescara - spiega l’avvocato Lizza - ha considerato, in una lunga e dettagliata pronunzia, la riforma contraria alla 'libertà di autodeterminazione' degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato, in mancanza della possibilità di esercitare una scelta pienamente libera e volontaria di divenire personale militare".

"I giudici abruzzesi dubitano, altresì, della razionalità della riforma che cancella un Corpo ad alta specializzazione per indimostrate esigenze di bilancio. La critica è ancor più severa quando focalizza l’attenzione sul fatto che il disciolto Corpo Forestale dello Stato - conclude l’avvocato Lizza - è sempre stato riconosciuto quale capace tutore del bene ambiente, che è uno dei diritti fondamentali della persona".

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