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Confindustria guarda al voto e chiede un 'piano di legislatura'

21 ottobre 2017 | 15.13
LETTURA: 4 minuti

(Foto Adnkronos /Cristiano Camera)
(Foto Adnkronos /Cristiano Camera)

di Alessandra Testorio

Confindustria guarda alle prossime elezioni e anche, con più preoccupazione, a quella campagna elettorale in arrivo che teme possa avere effetti negativi su una ripresa appena ritrovata ed interrompere il ciclo positivo delle riforme avviate dal governo Renzi, dal Jobs act a industria 4.0. Per questo, viale dell'Astronomia intende prepararsi per tempo: a febbraio, perciò, prima del responso delle urne, Confindustria chiamerà a raccolta gli 'stati generali' per definire una agenda di priorità economiche da girare ai partiti ai quali chiederà un 'piano di legislatura' che sia garante del percorso di riforme avviato nel Paese.

E' il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiudendo il convegno dei giovani, a tracciare così il cronoprogramma che attende gli imprenditori da qui ai prossimi mesi. "Ora occorre lavorare, nel confronto elettorale che ci sarà, ad un piano di legislatura di medio termine che non depotenzi alcune riforme che stanno dando effetti sull'economia reale ma che aiuti il paese a crescere e a recuperare produttività evitando - scandisce tra gli applausi - di buttare alle ortiche tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi".

La paura degli industriali, infatti, è che le imprese escano dai radar dei prossimi esecutivi e che per rincorrere il consenso elettorale si smonti quella "politica dell'offerta" portata avanti dal governo Renzi in favore di una politica della domanda dagli esiti incerti.

I numeri, d'altra parte, per Boccia parlano chiaro: "Jobs act e Industria 4.0 hanno dimostrato che anche con risorse non elevate puoi intervenire sui nodi di sviluppo e quando lo fai l'economia reagisce sempre: +30% investimenti in Italia +7% di export e più occupazione", dice. Se invece, elenca, "apri una campagna elettorale solo sulla politica della domanda per cercare un facile consenso prescindendo da una politica dell'offerta, che ha determinato un aumento della domanda grazie alla crescita dell'occupazione, getti alle ortiche tutto quanto hai fatto", dice ancora, invitando a diffidare delle "facili ricette" senza risorse.

"Ci fa preoccupare chi vuole smontare il Jobs act, chi ha belle idee ma non le risorse. Si cominci a parlare di risorse, perché qui è tutto bello ma chi paga poi? Cominciamo a chiarirci, serve un piano di legislatura di medio termine che porti avanti la competitività del paese", prosegue. D'altra parte il metodo da seguire è quello seguito fino ad oggi dal governo: "prima si definisce cosa vogliamo realizzare nell'economia reale, poi si individuano le risorse, e infine si interviene sui saldi di bilancio. Si fa così non il contrario, prescindendo dall'economia reale."

E su questo Confindustria intende prepararsi per tempo. "A febbraio realizzeremo delle assise di tutto il sistema confederale perché vogliamo prima delle elezioni proporre un'agenda politica equidistante, dai politici ma non dalla politica, perché abbiamo chiari gli obiettivi, i fini e i risultati", conclude.

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