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Ue: "L'Italia va, ma resta sfida debito"

15 novembre 2017 | 16.33
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Ue:

L’Italia "vede una ripresa che si sta rafforzando ma ha di fronte a sé sfide che rimangono, alla luce del suo elevato livello di debito pubblico". Così Annika Breidthardt, portavoce della Commissione Europea per le questioni economiche e finanziarie, risponde, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito all’apparente contraddizione tra le posizioni espresse dal commissario Pierre Moscovici a proposito dell’Italia la settimana scorsa (il Paese "è sulla strada giusta", vede una "ripresa vera" e le differenze di valutazione tra Roma e Bruxelles "non avranno conseguenze procedurali") e quelle del vicepresidente Jyrki Katainen di ieri (la situazione dei conti pubblici "non migliora" e gli italiani dovrebbero sapere "la verità" sullo stato delle finanze pubbliche del loro Paese).

La portavoce ha detto di non vedere differenze nelle posizioni dei due membri della Commissione. Il collegio dei commissari, ha aggiunto, "ha tenuto una discussione politica sul pacchetto del semestre europeo, che sarà presentato la settimana prossima. Questo include, ovviamente, le opinioni della Commissione sui documenti programmatici di bilancio degli Stati dell’Eurozona e include anche la discussione sull’Italia, sulla sua situazione di bilancio e sul rispetto della regola del debito".

"Le decisioni verranno prese la settimana prossima - ha continuato Breidthardt - le comunicheremo allora. Restate sintonizzati". Katainen e Moscovici, che esprimono le due anime della Commissione, i cosiddetti ‘falchi’ e le cosiddette ‘colombe’, rispettivamente, avrebbero quindi espresso entrambi la posizione del collegio, parlando di due cose diverse: il vicepresidente finlandese, che fa parte del Ppe (il suo partito è il Kokoomus, Partito di Coalizione Nazionale, di orientamento liberal-conservatore) aveva in mente il numeratore, cioè il debito, e l’aggiustamento del saldo strutturale, mentre il commissario francese, socialista, pensava più al denominatore, il Pil.

E’ anche vero che lo stesso Moscovici ha dichiarato chiaramente, la settimana scorsa, che per il nostro Paese "restano delle sfide, sotto forma di alti livelli di debito e di debole crescita dei salari". Il commissario ha però detto altrettanto chiaramente che il collegio non ha "ritenuto che ci siano conseguenze procedurali" per le differenze di valutazione tra Roma e Bruxelles sul rispetto degli obiettivi di bilancio. Se il giudizio sulla manovra venisse rinviato alla primavera prossima, le "conseguenze procedurali" resterebbero nel novero delle possibilità.

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