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Mutui, meglio tasso fisso o variabile?

18 novembre 2017 | 11.53
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Quando si decide di comprare casa e chiedere un mutuo ipotecario, la prima scelta importante da fare è quella sul tipo di tasso. E' meglio il fisso o il variabile? Non c'è in realtà una risposta valida per tutti perché la convenienza dell'uno o dell'altro dipende da diversi fattori. E' bene quindi analizzare con attenzione tutti i vantaggi e gli svantaggi considerando innanzitutto la propria situazione economica e l'andamento dei mercati, anche in prospettiva.

IL TASSO FISSO - Per orientarsi è utile capire bene la differenza tra i tipi di tasso. Con il tasso fisso, si legge nella guida di Bankitalia dedicata ai mutui, il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo. Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato che dovessero verificarsi nel tempo.

Il tasso fisso è consigliato a chi teme che i tassi di mercato possano crescere e fin dal momento della firma del contratto vuole essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire. A fronte di questo vantaggio l’intermediario spesso applica condizioni più onerose rispetto al mutuo a tasso variabile.

IL TASSO VARIABILE - Con il mutuo a tasso variabile il tasso di interesse, spiega sempre la guida della Banca d'Italia, può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza perché segue le oscillazioni di un parametro di riferimento, di solito stabilito sui mercati monetari e finanziari. Il rischio principale è un aumento dell’importo delle rate.

È bene aver presente che l’effetto di un rialzo dei tassi ha un impatto più rilevante sui mutui con scadenza più lunga. A parità di durata, i tassi variabili all’inizio sono più bassi di quelli fissi, ma, avverte Bankitalia, possono aumentare nel tempo, facendo così aumentare l’importo delle rate, anche in misura consistente. Il tasso variabile è consigliato a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato e comunque può sostenere eventuali aumenti dell’importo delle rate.

L'ANDAMENTO DEI TASSI - Ma qual è l'andamento attuale dei tassi? Secondo i dati riportati nel bollettino trimestrale 'Bussola Mutui CRIF – MutuiSupermarket.it', sono in leggero aumento all’1,6% nel secondo trimestre 2017 gli spread medi di erogazione dei nuovi mutui a tasso fisso nonostante una stabilità degli indici IRS. Per i mutui a tasso variabile rimane stabile invece il livello degli spread medi applicati ai nuovi mutui erogati, con spread medi di mercato attorno al 2,8%. Sono stabili anche gli indici Euribor 3 mesi. In ogni caso, prima di scegliere il tipo di tasso, è necessario mettere a confronto le proposte di più intermediari perché i tassi e le condizioni possono variare anche notevolmente.

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