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Imprenditrici di tutto il mondo riunite a Roma

22 novembre 2017 | 15.27
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Imprenditrici di tutto il mondo riunite a Roma

"Creare una rete", cercare di fare sistema perchè le donne sono 'invincibili insieme', per citare il motto di Fcem (Femmes Chefs d'Entreprises Mondiales), che ha riunito al teatro Sistina di Roma centinaia di imprenditrici di tutto il mondo per il 65mo Congresso mondiale dell'associazione. I lavori sono stati moderati da Laura Frati Gucci, presidente uscente Fcem e da Marie Christine Oghly, che nel pomeriggio è stata proclamata al vertice dell'associazione.

La lectio magistralis introduttiva è stata svolta da Carlo Cottarelli, Direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici ed ex Direttore Esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale. "In Italia c'è ancora molto da fare per distribuire adeguatamente i ruoli dirigenziali", ha osservato, sottolineando i "positivi effetti riscontrati in questo senso su molti aspetti" con Christine Lagarde al vertice del Fondo Monetario Internazionale.

A giudizio di Gioia Ghezzi, presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato, "c'è bisogno di sostegno legislativo e di politiche che prevedano misure per accelerare la parità di genere. Noi donne dobbiamo impegnarci a far bene secondo le nostre caratteristiche e dobbiamo essere capaci di promuovere un processo partecipativo in senso meritocratico, in grado di favorire ispirazione e stimolo intellettuale".

Si tratta, ha detto Alkalifa Shaikha Hind Bint Salaman , Amministratore delegato Rashid investimenti, membro della famiglia reale del Regno del Bahrein, "di sostenersi l'un l'altra e di creare ponti" tra donne e associazioni di donne impegnate per la parità di genere. La 'ricetta' della stilista Eva Duringer Cavalli "è semplice: amore e impegno per il proprio lavoro, ogni giorno ci sia una nuova esperienza che aggiunge qualcosa al tuo vissuto e alla storia della tua azienda. Creare un sogno e inseguirlo".

Ecco perchè, per la tunisina Leyla Kayat, Presidente Onorario Fcem, "creare delle reti, promuovere il networking è estremamente importante. Alle giovani dico: abbiate fiducia in voi, la leadership è a portata di mano e se capita di sbagliare sarà solo un'opportunità per migliorare". Franco Turconi, Managing Director di Accenture, ha definito "fondamentale" l'uguaglianza di genere. "Leadership vuol dire capacità di cogliere il vento di novità, vuol dire 'problem solving', capacità di concentrarsi sull'essenziale, di decidere rapidamente. E questo - ha osservato - è nel dna delle donne".

"Le donne - ha rilevato Luisa Todini, Presidente della Todini Costruzioni Generali - sono per loro natura 'multitasking'. Ecco perchè un mix di genere è la ricetta migliore". Todini ha fatto riferimento alla legge del 2011 sulla parità di genere, "che ha consentito a molte donne di accedere a posizioni lavorative di rilievo". Per Maria Teresa Brassiolo (Transparency), "una democrazia aperta vuol dire trasparenza ed etica", ma "la politica soffre ancora di mancanza di fiducia e burocrazia, mettendo i propri interessi prima di quelli dei contribuenti". Qualche passo avanti si comincia a compiere, come ha sottolineato May Lu, commissario Fcem per l'Asia, secondo la quale "a Taiwan è salita al 30% la partecipazione delle donne al governo".

Il vero "nemico", ha ammonito la statunitense Teresa Meares, presidente Nawbo, National Association of Women Business Owners, "è la compiacenza. Bisogna lotta per ottenere leggi che saranno importanti per i prossimi anni e per le prossime generazioni". In Kuwait, ha detto la principessa Sheika Hissa Al Sabah, "le donne lavorano ormai in tutti i settori, sono medici e avvocati. Ora lottiamo per avere una maggiore presenza di donne in Parlamento e partecipare all'elaborazione delle leggi".

"Lo spazio pubblico -ha aggiunto Alexandra Palli, vice presidente della 'Traders Association' di Atene - è ancora caratterizzato da una leadership prevalentemente maschile. Non si può parlare di 'open government' se si fa caso al genere e se le donne non hanno la possibilità di partecipare ai processi governativi". L'obiettivo, ha osservato Claudia Torlasco, presidente di Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda), "è quello di lavorare insieme in armonia per far crescere la condizione femminile in tutte le attività sociali e lavorative".

In Paesi come il Messico "è stato raggiunto un equilibrio di rappresentanza in ambito politico ma c'è ancora molto da fare in ambito imprenditoriale", ha denunciato Ana Maria Sanchez Sanchez, presidente dell'Associazione 'Mexico Empresarias'. Anche per questo, ha osservato Chiara Corazza, Ceo del Forum Donne francese, "dobbiamo 'rifare' il mondo, apportando la nostra esperienza e il nostro valore aggiunto. A livello mondiale solo il 23% di donne partecipa all'attività politica, il mondo politico e quello economico devono andare di pari passo".

Molto applaudito l'intervento di Irene Natividad, presidente del Global Summit of Women. "Le donne -ha detto- devono far sentire la loro voce, questa disparità non è accettabile. C'è un'uguaglianza di genere da conquistare". E' infine intervenuta Regine Sixt, Senior Executive Vice President International Marketing Sixt, fondatore e presidente di una fondazione per l'aiuto ai bambini in difficoltà.

L'alleanza tra le imprenditrici di tutto il mondo si concretizzerà nel pomeriggio in un gesto simbolico per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. A suggello della 'tre giorni' di lavori congressuali, all'uscita del teatro le partecipanti alla riunione hanno ricevuto un palloncino rosso con la scritta ''Stop Violence against Women'' e sono scese insieme lungo la scalinata di Trinità dei Monti.

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