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Marinoni (Roland Berger), il nanismo? Vantaggio per le pmi italiane

01 dicembre 2017 | 17.48
LETTURA: 3 minuti

La tecnologia può dare una mano alle piccole e medie imprese italiane: il ‘nanismo’ che finora le ha penalizzate potrebbe essere ora un vantaggio. "L’industria 4.0 sta trasformando i settori manifatturieri e sebbene imponga uno stravolgimento radicale dello status quo competitivo, con nuovi requisiti per forza lavoro e infrastrutture, rappresenta una opportunità per tutti", svela Andrea Marinoni, senior partner di Roland Berger, società di consulenza strategica che oggi conta 50 uffici in 34 Paesi con più di 2.400 consulenti e circa 220 partner.

Tra i cambiamenti a medio e lungo termine analizzati - quattro i principali mega trend al 2030 esaminati dalla società che compie 50 anni e il cui motto è 'navigating complexity' - è il capitolo Tecnologia e innovazione quello che "Trasversalmente impatta di più sulla vita dei consumatori e delle imprese. Aumenterà la quota di persone e società connesse con gli smartphone e questo avrà un impatto su beni e servizi", spiega all’Adnkronos l'esperto. Nel 2030 saremo tra i Paesi più 'connessi', con 91 individui su 100 collegati a internet contro i 66 attuali.

"Il nanismo delle piccole e medie imprese italiane può essere in qualche modo 'ridimensionato' dalla tecnologia che riduce la vulnerabilità delle pmi. Se finora la massa critica, l'economia di scala, la dimensione era un fattore chiave del successo, ora invece la tecnologia applicata alla catena del valore dell'azienda consente una competizione al di là delle strutture fisiche, basta pensare alle possibilità della produzione personalizzata di massa", sottolinea Marinoni.

"L'Italia su questo fronte ha imprese con le carte in regola". In particolare, secondo la società di consulenza tedesca, in Italia ci sono 40-80 aziende 'Pivot' che diventeranno il punto di riferimento nei loro rispettivi settori. "Ma in tutto sono circa 220 le aziende medio-grandi nel settore manifatturiero che costituiscono il driver della futura competitività del Paese", aggiunge.

"I mega trend svolgono un ruolo decisivo nella determinazione del successo futuro di Paesi e organizzazioni, costituendo un framework efficace per prendere decisioni alla base della futura competitività, ed è fondamentale che le aziende ne siano a conoscenza per proteggersi dai rischi futuri e sviluppare una crescita a lungo termine con un impatto maggiore sull’economia", conclude Marinoni, senior partner di Roland Berger.

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