Una manifestazione nazionale contro l'innalzamento dell'età pensionabile e per ricucire lo strappo con le altre sigle sindacali. La Cgil è tornata ieri in piazza sfilando a Roma, Torino, Palermo, Bari e Cagliari in attesa di una mobilitazione generale che, come ha assicurato ieri dal palco la leader Cgil Susanna Camusso, "non è lontana nel tempo''.
"Bisogna ricostruire i fili" con Cisl e Uil, ha quindi sottolineato il segretario generale, dopo la rottura in tema di pensioni con i sindacati. Nelle parole della leader, giovani, futuro previdenziale e dignità del lavoro: "Siamo in piazza - ha detto ieri dal palco - perché non c'è l'attenzione che deve essere data al lavoro; perché il governo ha disatteso l'impegno che aveva preso con noi un anno fa; perché bisogna dare una svolta sulla qualità del lavoro; perché bisogna pensare al futuro di questo paese in particolare ai giovani, alle donne ai quali continuano a non venir date risposte".
In piazza anche il segretario confederale nazionale Cgil, Maurizio Landini e la Silp Cgil, sindacato di polizia guidato dal segretario generale Daniele Tissone.