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Pensioni, ecco i 15 lavori gravosi

14 dicembre 2017 | 13.18
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Salgono a 15 le categorie di lavoratori che potrebbero essere esentate dall'automatismo che lega l'aumento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita e che, come prevede la riforma Fornero, porterà a 67 anni l'accesso alla pensione dal 2019. Un emendamento del governo alla Manovra - presentato ieri in commissione Bilancio alla Camera e che ha incassato oggi l'ok con la nascita di un fondo ad hoc per rendere strutturale la misura - amplia infatti la platea dell'Ape social - l'anticipo pensionistico previsto per chi svolge lavori gravosi - includendo anche agricoltori, marittimi, pescatori e siderurgici.

Le quattro nuove categorie si aggiungono così alle undici che già possono beneficiare dello 'sconto contributivo', ovvero insegnanti di asilo nido e scuola materna, infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni, macchinisti, conduttori di gru, camion e mezzi pesanti, operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, facchini, badanti che assistono persone non autosufficienti, addetti alle pulizie, operatori ecologici e conciatori di pelli.

Per questi lavoratori quindi non scatterebbe l'adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe esser rivisto il meccanismo di calcolo dell'età considerando l'aspettativa di vita con cadenza annuale e non più ogni tre anni, come è avvenuto finora. Si prevede inoltre un'estensione dell'intervallo temporale in cui maturare il periodo di attività richiesto nelle professioni gravose: sarà possibile maturare il periodo di attività non solo con lo schema 6 anni su 7 ma anche 7 anni su 10. Viene inoltre ampliata da 6 mesi a un anno, sempre nel limite massimo di due anni, la riduzione dei requisiti contributivi previsti per le donne per accedere all'Ape sociale.

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