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Ikea incrocia le braccia

15 dicembre 2017 | 08.49
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Presidio davanti alla sede Ikea di Corsico (FOTOGRAMMA)
Presidio davanti alla sede Ikea di Corsico (FOTOGRAMMA)

Ikea incrocia le braccia nella Capitale. I lavoratori di Anagnina e Porta di Roma sono "in sciopero per Marica, Filippo, Francesca, Claudio e per tutti quei lavoratori che oggi si sentono garantiti ma che potrebbero per un nonnulla finire tra le persone a rischio di licenziamento".

Marica Ricutti, una delle persone citate nel comunicato Flaica, è la mamma licenziata a fine novembre dalla sede di Corsico del colosso svedese, con una decisione "difficile quanto necessaria, nel rispetto dei propri valori e alla luce dei fatti avvenuti" aveva reso noto la compagnia, precisando le ragioni alla base del licenziamento.

ADESIONE - Intanto, relativamente allo sciopero odierno, Ikea ha comunicato che i dipendenti in turno nei due negozi romani ammontano a 308 e che alle 11:30 avevano aderito all'agitazione 13 lavoratori in totale.

MARICA - "Negli ultimi 8 mesi - scriveva il colosso svedese alcuni giorni fa, riferendosi alla vicenda - la signora Ricutti ha lavorato meno di 7 giorni al mese e, per circa la metà dei giorni lavorati, ha usufruito di cambi di turno e spostamenti di orario, concordati con i colleghi e con la direzione del negozio". Ma, in altre occasioni "si è auto-determinata l'orario di lavoro senza alcun preavviso né comunicazione di sorta, mettendo in gravi difficoltà i servizi dell'area che coordinava e il lavoro dei colleghi".

FLAICA - Per il segretario provinciale Flaica di Roma, Giancarlo Desiderati, però qualcosa non torna: "Forse dietro le motivazioni pretestuose tirate in ballo dal colosso svedese in realtà ci sono lavoratori con limitazioni lavorative, disabili e con figli invalidi che non sono più performanti secondo gli 'standard Ikea' e quindi probabilmente vanno eliminati dall'azienda".

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